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Altro che digitale: la PA italiana spende il 12% in più per la carta

A rilevarlo i numeri della Corte dei Conti sul biennio 2012-2014. Aziende sanitarie le più spendaccione. Il governo spinge sull’attuazione del ddl Madia: cittadinanza digitale chiave di volta

Pubblicato il 14 Ago 2015

F.Me.

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Le spese per carta, penne e matite nella PA sono aumentate del 12% tra il 2012 e il 2014. A dirlo le tabelle dei flussi di cassa della Corte dei Conti. Nel dettaglio emerge che la spesa per i beni e servizi sia salita da 128 a 135 miliardi ( 3 miliardi per gli enti locali e 7 miliardi per le aziende sanitarie), i trasferimenti agli enti di previdenza da 309 a 318 miliardi e quelli alle Regioni da 131 a 139 miliardi. La spesa complessiva dunque passa da 821,5 miliardi nel 2012 agli 838,1 dello scorso anno con un aumento in termini assoluti di 16,6 miliardi di euro. Per quanto riguarda l’acquisto di beni e servizi il comparto che spende di più si conferma quello delle aziende sanitarie in attesa dell’unificazione delle centrali acquisti che porterebbero ad un evidente risparmio.

Intanto il governo accelera sulla riforma della PA. Lo scorso 4 agosto il Senato ha dato il via libera definitivo al ddl di delega al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. Il provvedimento è stato approvato con 145 voti a favore, 97 contrari e nessun astenuto. La riforma della PA diventa così legge, le prossime tappe sono, dopo la firma del Capo dello Stato, la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ma soprattutto si apre la fase di attuazione. Essendo una legge delega la messa a punto dei decreti legislativi rappresenta un capitolo cardine.

Tra questi, la digitalizzazione: l’articolo 1, conferisce una delega al Governo con la finalità di garantire il diritto di accesso dei cittadini e delle imprese ai dati e ai servizi di loro interesse in modalità digitale. Il provvedimento norma la “carta della cittadinanza digitale“, con il governo delegato a definire il livello minimo di qualità dei servizi online. A guidare la svolta digitale ci penserà un dirigente ad hoc, il manager alla transizione digitale che dovrà essere scelto in ogni ente. Vengono inoltre introdotte le cosiddette micro-bollette si potranno pagare anche con il credito telefonico e diventa obbligatorio il wi-fi negli uffici pubblici: dalle scuole alle biblioteche, fino agli sportelli aperti al pubblico. E dopo la chiusura degli uffici le reti wifi diventano hotspot al servizio dei cittadini.

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