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Impronte e microchip, ecco la nuova carta d’identità elettronica

In Gazzetta ufficiale il decreto che sblocca il progetto partito nel 1997 e mai davvero decollato. Sul nuovo documento in formato credit card sarà anche possibile indicare se si è donatori di organi

Pubblicato il 04 Gen 2016

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Un microchip per custodire tutte le informazioni personali, e uno spazio sulla tessera plastificata per le impronte digitali (non per i bambini), e per indicare le proprie preferenze, se si è maggiorenni, in materia di donazione degli organi. Sono le principali novità introdotte nel decreto del ministro dell’Interno, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 30 dicembre 2015, messo a punto di concerto con i ministeri della PA e dell’Economia, che sblocca dopo 20 anni l’iter della Cie, la carta d’identità elettronica. Un progetto nato nel 1997, non era mai effettivamente decollato al di là di qualche sperimentazione.

Nello specifico il provvedimento del Viminale, con i suoi 19 articoli e due allegati, fissa le nuove “procedure di emissione” del documento e “le modalità tecniche di produzione, distribuzione, gestione e supporto”, come era previsto nel Dl Enti locali.

La card, spiega l’articolo tre del decreto, conterrà anche “un microprocessore per la memorizzazione delle informazioni necessarie per la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi biometrici, nonché per l’autenticazione in rete”.

A supervisionare il progetto e le sue tappe sarà una commissione interministeriale permanente ad hoc, in cui rientrano rappresentanti di Viminale, PA, Tesoro e dell’Agid.

La carta d’identità elettronica ripartirà in una prima fase dai Comuni che avevano fatto da “pilota” in passato, per le circa 4 milioni di carte elettroniche da parte di 150 amministrazioni. Ai loro sportelli sarà possibile da subito fare richiesta della nuova Cie, nei casi di richiesta di una prima carta d’identità, o a seguito di uno smarrimento o di scadenza. In un secondo momento la commissione interministeriale metterà a punto una tabella di marcia per sostituire gradualmente tutti i documenti di identità nel nuovo formato, abilitando tutte le amministrazioni al rilascio, per un percorso che potrebbe richiedere alcuni anni prima di essere completato.

Una volta ricevuta la domanda per la Cie il Comune (o il Consolato se si è all’estero), avrà sei giorni di tempo, dopo aver acquisito i dati, per consegnare – anche a domicilio – la tessera in formato “credit-card”, oltre al Pin e al Puk per accedere ai servizi online. Tramite un portale web dedicato (Cieonlinne) si potrà prenotare l’appuntamento in Anagrafe per fornire i propri dati personali e fare richiesta della Carta.

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