IL CASO

Scuola, 700mila prof a caccia di supplenze: in tilt il sito del Miur

Oltre 8mila domande l’ora mandano ko il portale. Ma il ministero rassicura: “Abbiamo chiesto al fornitore una modifica del sistema di inserimento. La situazione sta tornando alla normalità”

Pubblicato il 18 Lug 2017

F.Me

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Oltre 8mila domande all’ora e più 700mila accessi in pochi minuti. Tanto è bastato al sito del Miur per andare in tilt e impedire ai docenti di compilare il cosiddetto modello B, ossia il modulo che consente all’insegnante supplente di indicare la scelta delle 10 o 20 scuole della provincia in cui intende fare supplenza nei prossimi tre anni. Nei giorni scorsi sono stati migliaia i docenti precari che hanno tentato, invano, di compilare online il modello B ma il sistema funziona a singhiozzo, come spiegano i sindacati. “Il problema non è un guasto – dice il segretario di Uil Scuola, Pino Turi – è il solito problema tra la teoria e la realtà. Qui stiamo parlando di 700mila domande di precari, un numero che fa andare in tilt il sistema. Non è un problema di guasto momentaneo ma di programmazione”. La preoccupazione dei sindacati è palese. Decine di migliaia di supplenti, per accedere alle graduatorie e sperare in una supplenza per il triennio 2017-2019 a partire da settembre, devono completare questa trafila entro il 25 luglio.

“Stiamo parlando di ottomila domande all’ora e il sistema non regge – continua Turi – Bisognerebbe dare garanzie a tutti i precari per presentare la domanda oltre la scadenza del 25 luglio e contingentare per regione. L’importante è che si faccia presto per le graduatorie esaurite in molte regioni”. “Chiederemo al ministero di farci sapere come intende risolvere questo problema – chiosa il segretario di Uil Scuola – ma non si tratta comunque di un blocco del sistema, che va e non va, quanto della mancata progettazione adeguata al numero di domande. Quando diventano troppe il sistema collassa”. Quanto all’ipotesi di posticipare la scadenza del 25 luglio, Turi ritiene che viale Trastevere sarà costretto a un rinvio. “Nei prossimi giorni sapremo come il ministero intende risolvere questo problema – conclude Turi – perché la gente è nel panico e bisogna dare garanzia agli insegnanti che la loro domanda andrà a buon fine”.

Da Viale Trastevere assicurano però che il ministero si è già mosso per risolvere il problema. “L’invio del modello B riguarda centinaia di migliaia di aspiranti docenti. Un afflusso che ha provocato effettivamente un rallentamento per l’accesso al sistema in questi giorni. In alcuni momenti – spiegano al Ministero – è stato registrato l’inserimento di 150 domande al minuto. Quest’anno i tempi di compilazione del modello sono poi più ristretti rispetto allo scorso anno e anche questo ha portato ad una maggiore concentrazione di utenti sul portale dedicato. Anche per questo è stata richiesta al fornitore una modifica al sistema di inserimento che sta funzionando correttamente”. “Attualmente sono 6mila l’ora le domande inserite. Ad ora abbiamo già più di 160mila modelli B inviati, il 24% del totale”.

“Il sistema è completamente bloccato senza che alcuno al Ministero sappia spiegarne le cause – denuncia Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil – Riteniamo molto grave quanto sta accadendo e stiamo studiando le possibili azioni di rivalsa. Il malfunzionamento di questa infrastruttura rischia di pregiudicare l’inizio dell’anno scolastico. Sono danneggiati tutti: gli studenti e le famiglie, le segreterie delle scuole sovraccaricate di tutto il lavoro che il sistema informatico non riesce a svolgere e i precari che rischiano di subire penalizzazioni a causa dei malfunzionamenti continui fino a pregiudicarne la stessa opportunità di lavorare. E’ tutto inadeguato, dal sistema informativo alle scadenze insostenibili. Anni di disinvestimenti e tagli si pagano. Tutta la configurazione è sganciata dalle esigenze reali delle scuole”. Secondo Sinopoli “bisogna fermare le macchine per risolvere i problemi immediatamente”. “Serve dare certezza alle scuole e ai diritti dei precari. Chiediamo – conclude – una convocazione urgente delle organizzazioni sindacali”.

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