FONDO DI INVESTIMENTI

Google scommette 100 milioni di dollari sulle startup europee

Google Ventures sbarcherà anche nel vecchio continente. Bill Maris, managing partner del fondo: “C’è un enorme potenziale a Londra, Parigi, Berlino e nel Nord Europa”

Pubblicato il 10 Lug 2014

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Google scommette sulle startup europee. Google Ventures, che finora si era concentrata su investimenti nella Silicon Valley (ha per esempio finanziato Uber e Nest e in totale lavora con 250 società), lancerà un fondo da 100 milioni di dollari dedicato alle startup del vecchio continente, nella convinzione che le potenzialità siano molte e che l’Europa sarà patria di alcune delle maggiori società tecnologiche del futuro. Come si legge in un post sul blog ufficiale della Internet company, Google è convinta che città come Londra, Berlino e Stoccolma possano diventare veri e propri poli tecnologici al pari della Silicon Valley.

“Il nostro obiettivo è semplice: vogliamo investire nelle migliori idee proposte dai migliori imprenditori europei, e vogliamo aiutarli a farle diventare realtà, spiega Bill Maris, Managing Partner di Google Ventures.

“Quando abbiamo lanciato Google Ventures nel 2009 – prosegue – abbiamo deciso di essere un tipo di fondo molto diverso dagli altri. Le startup hanno bisogno di qualcosa di più del capitale per avere successo: devono poter beneficiare di supporto tecnico, esperienza di progettazione e orientamento al reclutamento, marketing e product management. Cinque anni dopo, stiamo lavorando con più di 250 società”.

Oggi Google, prosegue il post sul blog, sostiene startup che hanno migliorato le cure contro il cancro e la diagnosi precoce di autismo nei bambini con un semplice esame del sangue. E la startup Clean Power Finance sta facendo in modo che l’energia solare sia erogata a prezzi accessibili per i proprietari di un’abitazione.

“Siamo convinti – scrive Maris – che la scena europea delle startup abbia un enorme potenziale. Abbiamo visto nuove, interessanti società emergere da posti come Londra, Parigi, Berlino e il nord Europa e oltre: SoundCloud, Spotify, Supercell e molte altre. Sappiamo – conclude – che le startup europee saranno essenziali per il futuro e non vediamo l’ora di vedere cosa sono in grado di creare”.

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