AGENDA DIGITALE

Internet veloce, la Ue avvia consultazione sulla riduzione dei costi

Bruxelles intende studiare le modalità per abbattere le spese di realizzazione degli scavi. Il commissario Kroes: “Dobbiamo sperimentare nuove pratiche di condivisione delle infrastrutture”

Pubblicato il 27 Apr 2012

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L’internet ad alta velocità sta alla base di tutti i settori dell’economia e sarà la spina dorsale del mercato unico del digitale. Ogni 10% di aumento della penetrazione della banda larga genera una crescita economica compresa fra l’1% e l’1,5%. Per questo motivo la Commissione europea lancia una consultazione su come ridurre i costi di creazione di nuove reti per l’internet ad alta velocità nell’Ue.

In particolare, la Commissione intende esplorare le modalità per ridurre i costi legati all’ingegneria civile, quali gli scavi sulla rete stradale per la posa di cavi di fibra ottica, che possono rappresentare fino all’80% del costo totale. Bruxelles ritiene di poter ridurre il costo degli investimenti in banda larga del 25%. Si chiede un contributo a tutti i soggetti interessati pubblici e privati, fra cui ad esempio il settore delle telecomunicazioni e delle società di servizi pubblici, gli investitori, le autorità pubbliche e i consumatori.

"Dobbiamo ridurre i costi di infrastruttura connessi con lo sviluppo di reti a banda larga se vogliamo diffondere servizi di banda larga più veloce in tutta Europa – spiega il commissario per l’Agenda digitale, Neelie Kroes – Dobbiamo sperimentare idee pratiche per ridurre i costi e agevolare l’accesso, il riutilizzo e la condivisione di tali infrastrutture. Nulla è più disagevole per i cittadini che i lavori stradali e niente è più irritante per le imprese che l’esistenza di inutili oneri burocratici."

Fino all’80% del totale dei costi di investimento nella banda larga è collegato ai lavori di infrastruttura civile. Le cause di costi così elevati sono la mancanza di coordinamento fra progetti di ingegneria civile, l’insufficiente riutilizzo delle infrastrutture esistenti e la mancanza di collaborazione fra i diversi soggetti. Ad esempio, le imprese di acqua e di energia e le imprese ferroviarie spesso dispongono di infrastrutture proprie ed effettuano lavori di scavo sulla rete stradale senza coordinarsi con le società di telecomunicazioni. L’espansione è inoltre ulteriormente ostacolata da procedure laboriose, non trasparenti e onerose per l’ottenimento dei diritti di passaggio e di tutte le autorizzazioni necessarie a livello nazionale o locale.

Nel dettagio Bruxelles raccoglierà pareri sugli ostacoli agli investimenti nell’infrastruttura per la banda larga; sui modi per migliorare l’uso delle infrastrutture esistenti; sul coordinamento degli interventi di ingegneria civile, sulle misure volte a rafforzare il coordinamento tra le autorità competenti e a semplificare le procedure di autorizzazione e infine sulla "predisposizione" dei nuovi edifici alle infrastrutture per internet ad alta velocità.

La consultazione pubblica è aperta fino al 20 luglio 2012. I risultati potranno contribuire a ridurre i costi degli investimenti e, in ultima analisi, il prezzo di rivendita finale della banda larga.

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