L'IPOTESI

Letta: “Rai, niente privatizzazione”

Dopo il viceministro Catricalà anche il premier interviene sulla valutazione di Mediobanca per un’ipotetica vendita di Viale Mazzini: “Il servizio pubblico ha bisogno dell’orgoglio di chi lo svolge”

Pubblicato il 20 Giu 2013

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“Il servizio pubblico ha bisogno dell’orgoglio di chi lo svolge: la privatizzazione della Rai non è un tema nel programma del mio governo, ne discuteremo”. Lo ha detto oggi il presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, commentando uno studio diffuso due giorni fa da Mediobanca Securities su un’ipotetica cessione della Rai che, secondo gli analisti, potrebbe fruttare allo Stato italiano oltre due miliardi.

Letta ha aggiunto che “è positivo che il M5S abbia la presidenza della Vigilanza. È fondamentale e utile che quei parlamentari siano dentro il circuito della responsabilità”.

Già ieri il viceministro allo Sviluppo economico, Antonio Catricalà, aveva specificato che “per ora all’attenzione del governo non è arrivata nessuna ipotesi di vendita o privatizzazione”.

Interpellato a margine di un’audizione alla Camera, il viceministro ha ribadito, riferendosi a Viale Mazzini, che “nessuno vuole smantellare nulla” e che l’azienda gode di una “ottima gestione”. E commentando la valutazione di due miliardi ha osservato: “È uno studio di natura prettamente economica, ma non è solo una questione economica, è politica: la Rai è un asset strategico”.

Lo studio di Mediobanca Securities – diffuso sulla scia dell’annuncio della chiusura in Grecia della tv statale, la Hellenic Broadcasting Corporation (Ert), di cui poi è stata sancita la riapertura dal Consiglio di Stato – stima un introito di 720 milioni di euro dalla sola cessione degli impianti di trasmissione e dei multiplex.

In definitiva Mediobanca ha calcolato per l’intero gruppo Rai un fair value di 2,47 miliardi. “Si potrebbe sostenere – ha scritto l’analista Fabio Pavan nel report – che la profittabilità della Rai è ben inferiore a quella della media del settore ma questo gap sarebbe compensato considerando un premio di controllo in caso di vendita”. In sintesi, la privatizzazione della tv permetterebbe al governo italiano di incassare 2 miliardi di euro.

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