INDISCREZIONI

Apple, smart Tv in stand-by: mancano i contenuti

Secondo la società di analisi DisplaySearch la Mela è in seria difficoltà con il progetto: il lancio di un dispositivo previsto a metà del 2014 è sempre più dubbio. Non è escluso il congelamento della produzione fino a tempi migliori. E intanto in Italia debuttano gli iPad mini

Pubblicato il 12 Nov 2013

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Apple starebbe pensando di mettere in stand-by i suoi progetti di smart Tv, del resto fino ad oggi più delle indiscrezioni che degli annunci concreti da parte della casa della Mela. Secondo nuove indiscrezioni, pubblicate sul suo blog da Paul Gagnon, direttore della ricerca di DisplaySearch sul mercato Tv del Nord America, Apple sarebbe pronta a mettere momentaneamente da parte la sua Tv per dare la precedenza al rollout dei device indossabili.

Per anni analisti del mercato tecnologico e della finanza hanno speculato sull’ingresso di Apple nel business della Tv tramite un vero e proprio televisore (non semplicemente un set-top-box, che già ha) e nell’ultimo anno i rumor si sono fatti più intensi, fino a ipotizzare un lancio sul mercato nel 2014. Le stesse fonti sentite da Gagnon, interne all’industria della Tv, confermano che Apple si preparava a un importante lancio di prodotto nella seconda metà del 2014, probabilmente con apparecchi con schermi grandi e risoluzione 4K. Ma ora ci sarebbe uno stop legato al fatto che mancano i contenuti.

“Per Apple, vendere hardware è in parte un modo per vendere più software e contenuti”, scrive Gagnon. “Se i sistemi iPod e iTunes non fossero stati sfruttati con successo come mezzo per spingere i clienti a comprare canzoni e album, probabilmente non sarebbero mai diventati quel successo di massa che sono stati per Apple. Allo stesso modo, iPhone e iPad stimolano acquisti di contenuti e applicazioni, che generano per Apple margini di guadagno molto alti. Anche i device hardware generano importanti profitti per Apple, ma solo perché sono venduti in decine di milioni di unità e vengono sostituiti con una certa frequenza”, continua Gagnon.

Secondo l’analista, perché Apple approdi con successo anche nel mondo della smart Tv, occorre che l’azienda centri tre obiettivi: vendere un numero sufficientemente alto di device per generare tanti punti di acquisto dei contenuti, specialmente nelle abitazioni che ancora non hanno il set-top-box di Apple; offrire un unico punto di differenziazione per catturare quote di mercato dai produttori di televisori che oggi dominano il mercato, come Samsung, restando al tempo stesso capace di vendere i prodotti a prezzi sufficientemente alti da preservare gli alti margini tipici per Apple; e stimolare ritmi veloci di sostituzione del device, per tenere le vendite alte ed evitare l’effetto saturazione.

Quest’ultimo obiettivo è difficile da centrare: come dimostra lo studio di DisplaySearch “Global Tv replacement study”, le famiglie tengono lo stesso televisore per 7-8 anni, mentre i device Apple vengono tipicamente sostituiti ogni 2-3 anni. In più, è probabile che ci sia un solo televisore Apple per famiglia, mentre con telefonini e tablet le famiglie possono anche possedere più prodotti della Mela. Ma ancor più difficile è raggiungere l’obiettivo della differenziazione sui contenuti: Apple dovrebbe o offrire contenuti esclusivi come altri brand non fanno, per esempio canali della pay-Tv a la carte, o addirittura contenuti proprietari non disponibili su altri device. Proprio questa sarebbe la difficoltà che ha spinto – per ora – Apple a posporre i suoi piani.

Intanto la Mela comunica che è finita l’attesa per gli iPad mini con schermo Retina ad alta definizione: da oggi si possono ordinare online anche sull’Apple Store italiano. Il modello base (connettività WiFi e 16GB) costa 389 euro. La spedizione per il nostro Paese è di 5-10 giorni lavorativi. Il dispositivo può essere ordinato sull’Apple Online Store o attraverso ‘Prenota e Ritira’ presso gli Apple Store e presso alcuni operatori e alcuni rivenditori autorizzati Apple.

E nel prossimo futuro, secondo indiscrezioni giornalistiche, Apple potrebbe inoltre puntare su un melafonino fabbricato su suolo nazionale. Ad essere coinvolta nella produzione di chip per iPhone e iPad sarebbe una fabbrica di GlobalFoundries (che ha clienti come AMD e Qualcomm) nello Stato di New York. Il team sarà aiutato da un gruppo legato a Samsung che – pur essendo concorrente di Cupertino nell’arena dei dispositivi – realizza componenti per i dispositivi Apple, anche in Texas.

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