START UP

Facebook compra Little Eye Labs, avanti tutta sul mobile

La start up indiana produce un software di analisi delle app per Android. L’operazione varrebbe fra i 10 e i 15 milioni di dollari

Pubblicato il 08 Gen 2014

L.M.

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Facebook preme l’acceleratore sul mobile e acquista Little Eye Labs, startup indiana che produce un software per analizzare le performance delle app per Android. Una mossa che punta a rafforzare i servizi mobili del colosso californiano in modo da raggiungere un numero maggiore di utenti attraverso smartphone e tablet.

La società con sede a Bangalore ha confermato oggi di essere stata acquisita dal colosso fondato da Mark Zuckerberg. Fonti della testata specializzata Tech Crunch riferiscono che la somma versata è tra i 10 e i 15 milioni di dollari.

In un comunicato Little Eye Labs sottolinea che si tratta della “prima acquisizione da parte di Facebook di un’azienda indiana” e i suoi membri si dicono “entusiasti di entrare a far parte della grandiosa squadra di Fb”.

L’intera équipe si trasferirà infatti nella sede del gruppo californiano a Menlo Park, dove lavorerà allo sviluppo di strumenti analitici per contribuire a creare applicazioni.

“In America – dicono gli startupper – potremo avere accesso all’infrastruttura internazionale di Facebook e contribuire a migliorare la performance delle sue già straordinarie app. Per noi è un’occasione per avere un impatto sull’oltre miliardo di persone che usa Fb”.

Come ribadiscono gli esperti del settore, l’acquisizione si colloca nell’ambito della strategia mobile del gigante californiano, che su questo fronte sta perdendo terreno rispetto ad altri competitor quali Twitter, nonostante 874 milioni dei suoi 1,19 miliardi di utenti nel mondo (dati del settembre 2013) accedano al social network principalmente tramite dispositivi mobili.

Nel corso del 2013 Facebook ha acquistato almeno 6 start-up. Tra queste spiccano Atlas (Advertiser Suite), Hot Studio (Design Agency) e Onavo (Big Data analysis). L’azienda di Zuckerberg ha anche – in parte – scommesso sull’Italia comprando la software firm Monoidics. Basata a Londra è una start up creata da un siciliano, Dino Di Stefano. Insieme a un collega ricercatore hanno sviluppato un tool, chiamato Infer, che automaticamente scova i bug in altri software.

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