Il decreto

Sblocca Italia, le proposte Mise per la banda larga

Sportello unico per gli operatori, predisposizione di edifici nuovi e vecchi per la fibra ottica e possibilità di posa aerea dei cavi. E’ il trittico delle proposte che il ministero dello Sviluppo economico ha presentato a Palazzo Chigi, a quanto risulta al nostro giornale. Nella speranza che vengano accolte nel decreto finale Sblocca Italia, nel Cdm del 29 agosto

Pubblicato il 22 Ago 2014

Alessandro Longo

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C’è un pacchetto di proposte per lo sviluppo della banda ultra larga tra quelle che il ministero allo Sviluppo economico ha presentato, a Palazzo Chigi, per il decreto Sblocca Italia, a quanto risulta al nostro sito.

Sono tre, le principali. I nuovi edifici (quelli che fanno domanda di autorizzazione edilizia dal primo luglio 2015 in poi) dovranno avere una predisposizione alla fibra ottica (e così facilitare il lavoro eventuale di cablatura da parte degli operatori). Se si fanno lavori sui vecchi edifici per predisporli alla fibra, si avrà una detrazione Irpef del 50 per cento (così come avviene per gli interventi di eco-sostenibilità ambientale). Sarà possibile ottenere (su edifici vecchi e nuovi) un bollino che conferma queste caratteristiche.

Seconda proposta: uno sportello unico per i permessi agli operatori che fanno interventi per la banda ultra larga. Sarà possibile inviare comunicazione al ministero dello Sviluppo economico, che poi dovrà provvedere entro tre giorni a inoltrarla alle amministrazioni locali competenti. Rientra in un piano di semplificazioni burocratiche progressive, a cui il ministero sta lavorando da anni (dal Governo Monti), per la banda larga. E’ certo un vantaggio per gli operatori poter passare da uno sportello unico ministeriale invece di dover individuare di volta in volta il soggetto a cui comunicare l’inizio lavori. E’ anche un modo per avere una maggiore certezza dei tempi per i permessi, visto che ci penseerà il ministero a tenerne traccia.

La terza proposta è la possibilità di utilizzare la posa aerea per i cavi in fibra ottica, come è comune in Spagna, per ridurre i costi di quattro volte. Al momento non è possibile prevedere, però, se e quali di queste proposte entreranno nel decreto finale. Bisognerà aspettare il 29 agosto, quando il consiglio dei ministri lo dovrebbe approvare. Poi eventualmente ci sarà la fase di conversione in legge per inserire altre proposte favorevoli agli operatori, per la banda larga.

Sarebbero già nella bozza del decreto, invece, il credito d’imposta su Ires e Irap pari al 70% dell’investimento in banda larga fissa, mobile e satellitare e le semplificazioni per gli scavi in minitrincea e con materiali innovativi, come già detto.

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