IL DECRETO

Sblocca-Italia: incentivi e facilitazioni banda larga nel Cdm del 29 agosto

Scatta il conto alla rovescia per il decreto su cui il Governo spinge per rilanciare l’economia. Nel pacchetto anche la banda larga. Avenia (Asstel): “C’è anche il nuovo regolamento scavi, in una versione che soddisfa tutti”

Pubblicato il 20 Ago 2014

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Il decreto Sblocca Italia, con la spinta agli investimenti banda larga, sarà nel Consiglio dei ministri del 29 agosto. L’annuncio è del premier Matteo Renzi, che così fissa finalmente la data per misure molto attese dall’industria e in realtà già promesse dal Destinazione Italia di questa primavera.

In particolare sono due le novità in arrivo, per la banda larga: non solo incentivi fiscali (come già scritto dal nostro giornale), ma anche- a quanto risulta- semplificazioni per gli scavi. “Sì, nello Sblocca Italia c’è il nuovo regolamento scavi: l’abbiamo visto nella bozza, in una versione che per la prima volta va bene sia a noi sia al ministero delle infrastrutture”, dice Cesare Avenia, presidente di Asstel. Che quindi si dichiara “soddisfatto”, “anche se prima di vedere il testo definitivo non si può mai cantare vittoria”.

Il nuovo regolamento scavi sarebbe dovuto arrivare già ad aprile, secondo le norme, ed è quindi in ritardo. E’ un testo concordato tra due ministeri, Mise e Mit, con cui aggiornare il regolamento dello scorso ottobre e quindi abilitare a tutti gli effetti le tecniche di scavo innovativo con minitrincee e nuovi materiali incomprimibili. Il vecchio regolamento già autorizzava l’uso di minitrincee, ma ha continuato però a imporre agli operatori il cosiddetto “tappetino”, cioè il ripristino del manto d’asfalto. Secondo gli operatori, è un paradosso perché le tecniche della minitrincea già includono l’uso di materiali innovativi che ricoprono lo scavo rendendo la strada subito percorribile dalle auto. Il tappetino sarebbe quindi un inutile aggravio di tempi e costi. Destinazione Italia indicava la soluzione in un nuovo decreto, per consentire di fare minitrincee con un ripristino “automatico” del manto, usando materiale innovativo invece delle tecniche tradizionali.

Le agevolazioni sono un credito d’imposta su Ires e Irap pari al 70% dell’investimento in banda larga fissa e mobile (compreso il satellite. Sono compresi nel programma di agevolazioni anche gli interventi infrastrutturali di backhaul relativi all’accesso primario e secondario attraverso cui viene fornito il servizio a banda ultralarga all’utente.

La bozza del decreto prevede condizioni e soglie minime di investimento ben precise: gli interventi dovranno soddisfare un obiettivo di pubblico interesse previsto dall’Agenda Digitale Europea e gli investimenti non potranno essere inferiori a determinati importi sulla base della popolazione dei comuni interessati dagli interventi. Nel dettaglio nei Comuni con popolazione inferiore ai 5 mila abitanti, l’investimento privato non dovrà essere inferiore a 200 mila euro. Nei comuni tra 5 e 10 mila abitanti non si potrà scendere al di sotto dei 500 mila euro. L’investimento non potrà essere inferiore a 1 milione di euro nei comuni che contano più di 10 mila abitanti. Sono esclusi dai benefici, gli interventi nelle aree in cui sia già operativo un fornitore di servizi di rete a banda ultralarga.

Il decreto prevede anche un fondo ad hoc per i Comuni. Nel 2015 è a disposizione delle opere indicate dai Comuni direttamente al premier un fondo ad hoc di 500 milioni di euro. Le proposte “di riqualificazione urbana e territoriale pervenute alla presidenza del Consiglio entro il 30 giugno” dovrebbero essere valutate e per gli interventi “ritenuti validi in quanto supportati da progetti definitivi e appaltabili’ e potranno utilizzare questo fondo”.

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