IL SUMMIT

Spazio, i ministri dell’Esa: sì allo sviluppo del vettore Vega

La tecnologia, interamente progettata e ralizzata in Italia, farà parte del piano pluriennale di sviluppo della nuova generazione di lanciatori europei. Il ministro Giannini: “Risultato importante per il Paese”

Pubblicato il 03 Dic 2014

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Approvato dalla conferenza dei ministri degli stati membri dell’Esa il programma pluriennale di sviluppo di una nuova generazione di lanciatori europei (Ariane 6 e Vega C). Al summit, che si è svolto a Lussemburgo, hanno partecipato per l’Italia Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e Roberto Battiston, presidente dell’Asi, Agenzia spaziale italiana.
“Grazie a questa decisione – si legge in una nota dell’Asi – l’Europa continuerà ad avere una capacità autonoma di accesso allo spazio per i lanci istituzionali e anche un lanciatore più competitivo che potrà assicurarsi una fetta importante del mercato commerciale. Una nuova organizzazione industriale consentirà inoltre una gestione più efficiente del programma lanciatori e un risparmio importante per gli stati membri dell’Esa”.
“E’ stato un successo pieno per l’Europa e per l’Italia – afferma il ministro Giannini – per la definizione del futuro percorso delle attività spaziali europee. L’Italia, oggi, si è affermata come mediatore tra i principali players nel settore spaziale. Questo è anche un risultato importante per gli effetti che porterà a livello economico, con ricadute industriali notevoli, con posti di lavoro e crescita di conoscenza e tecnologica. La ricerca spaziale si conferma fattore chiave per affrontare le grandi sfide della globalizzazione ed elemento fondamentale per supportare la crescita economica europea”. “È importante sottolineare la decisione legata alla nuova generazione di lanciatori Ariane 6 e Vega C – conclude il ministro – che permetteranno al nostro continente di restare indipendente in questo settore. Entrambi i lanciatori avranno un unico motore, di produzione italiana: questo porterà all’industria del nostro Paese oltre dieci anni di attività produttiva di alta tecnologia”.

Il nuovo programma, spiegano dall’Asi, assicura importanti vantaggi per l’Italia grazie a una forte sinergia tra Ariane 6 e Vega-C, un programma a leadership italiana, centrata in particolare sui motori P120C che saranno impiegati sia per i vettori Ariane, sia per il Vega. “Il Vega-C – prosegue la nota – diventa così un componente fondamentale della nuova famiglia di lanciatori, un ruolo riconosciuto anche dalla Germania che proseguendo nell’impegno assunto a Napoli nel 2012 ha deciso di investire ulteriormente nel programma”.

“Vega diventa grande – commenta Battiston – la Ministeriale Esa 2014 affrontava un programma strategico per i nuovi lanciatori per l’Europa, in questo contesto l’Italia con Vega fornisce una competenza centrale per tutta la famiglia dei lanciatori Ariane e Vega. Grazie al motore solido del P120 sviluppato da Avio a Colleferro e di derivazione dal P80. Passaggio, questo, fondamentale, per garantire l’accesso europeo alla spazio in modo competitivo e adatto alla situazione di evoluzione mondiale in rapido cambiamento.
Abbiamo visto l’Esa al lavoro per rappresentare l’Europa che vogliamo e per mantenere tutte le potenzialità del vecchio continente alla frontiera della tecnologia. Lo sviluppo dei lanciatori è stato uno dei tre temi su cui i paesi membri hanno trovato, oggi, la definizione di un accordo strategico. Sul tavolo la continuazione della Stazione Spaziale Internazionale fino al 2017 con la prospettiva della continuità fino al 2020 e insieme al finanziamento della missione 2018 del programma ExoMars. Un elemento, questo, che garantisce lo sviluppo delle strumentazioni senza ritardi sui piani previsti per la missione europea su Marte, un programma di cui l’Italia è leader”.

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