LA SCOMMESSA

Google, missione spaziale: pronto un miliardo di dollari per SpaceX

BigG valuta di investire sulla società aerospaziale fondata da Elon Musk, il creatore di PayPal e Tesla Motors. Con l’obiettivo di utilizzare i satelliti per implementare in tutto il mondo le possibilità di accesso a Internet

Pubblicato il 20 Gen 2015

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Tutto pronto a Mountain View per dare il via libera all’investimento da un miliardo di dollari su Space Exploration Technologies, la società aerospaziale fondata da Elon Musk (nella foto), l’imprenditore di origini sudafricane noto per aver creato PayPal e Tesla Motors.

La decisione di BigG sarebbe funzionale, secondo le indiscrezioni che circolano in queste ore, all’obiettivo di utilizzare i satelliti per aumentare l’accesso a Internet in tutto il mondo.

Proprio Elon Musk ieri durante un evento speciale a Seattle aveva spiegato il suo progetto che mette in conto una spesa di circa 10 miliardi di dollari per cambiare dalle fondamenta il modo con cui Internet opera sulla Terra: anziché far rimbalzare i pacchetti di dati tra router e reti, andrebbero direttamente nello Spazio, rimbalzando tra i satelliti fino a raggiungere la loro destinazione.

L’obiettivo finale – spiegano da Business Week – è molto più ambizioso visto che intende portare una vera e propria rete di comunicazione globale direttamente su Marte, finanziando successivamente la costruzione di una città sul pianeta. Musk non ha rivelato maggiori dettagli sul progetto, ma ha voluto precisare che SpaceX costruirà i propri satelliti per creare una rete attiva e funzionante che volerà ad un’orbita decisamente inferiore (750 miglia) rispetto a quella dei satelliti attuali (22.000 miglia) in modo da ridurre la latenza tra le comunicazioni portando Internet anche in quei paesi dove attualmente non c’è.

Inoltre Musk intende bypassare i rallentamenti legati alle connessioni cablate in fibra. I pacchetti di dati Internet che viaggiano per esempio da Los Angeles a Johannesburg non dovrebbero più passare attraverso decine di router e reti cablate, ma rimbalzerebbero da satellite a satellite fino a raggiungere quella più vicino alla destinazione, per poi tornare ad un’antenna sulla terra.

Un servizio che, qualora si realizzasse, sarebbe utile prima di tutto sulla Terra come provider di servizi Internet, e in un secondo momento dovrebbe agire da base per un sistema di comunicazione che si estenderà fino a Marte. Ovviamente Musk conta sul fatto che diventerà “una fonte di reddito a lungo termine sufficiente per finanziare una città su Marte”.

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