Enel, avanti tutta sulla fibra. Starace: “Partiamo a maggio”

Il piano forse all’esame del Cda già il 22 marzo. I progetti saranno portati avanti insieme con le telco nelle aree A e B. Per le zone a fallimento di mercato si aspettano le gare. E l’azienda punta a “replicare” all’estero

Pubblicato il 10 Mar 2016

Mila Fiordalisi

starace-francesco-151113115127

Saranno inaugurati a maggio i primi “cantieri” ultrabroadband a firma Enel. Lo ha annunciato l’Ad Francesco Starace a margine del premio Uomo dell’anno di Staffetta Quotidiana. Enel però non ballerà da sola. I progetti, ha puntualizzato il numero uno della energy company, saranno portati avanti “insieme con altri operatori telefonici” attraverso la newco Open Fiber che sarà guidata da Tommaso Pompei. E sebbene non siano stati fatti nomi, allo stato attuale tutto farebbe pensare a un’imminente intesa con Wind e/o Vodafone. E fra i “partner” potrebbe esserci anche Metroweb. “Lo faremo con qualcuno” si è limitato a dire Starace precisando che “colloqui sono in corso con tutti gli operatori”, dunque anche con Telecom Italia verrebbe da concludere. E in effetti non è da escludersi anche un accordo con la società guidata da Giuseppe Recchi e Marco Patuano, ipotesi circolata più di una volta ma decisamente data meno per probabile dai “botteghini”. Fatto sta che il piano sulla fibra potrebbe essere già esaminato nel Consiglio di amministrazione del 22 marzo convocato per l’approvazione dei conti 2015, ha detto Starace puntualizzando che “se portiamo il piano in cda è perché l’abbiamo condiviso” con altre telco.

Starace ha poi precisato che investimenti e ritorni per il gruppo legati alla fibra ottica non sono paragonabili a quelli totali del gruppo: “I ritorni sono interessanti ma su ordini di grandezza diversi rispetto all’ebitda di gruppo”. Ma si apre “una nuova frontiera di vita infrastrutturale nel nostro business”. L’investimento per la cablatura è dunque marginale rispetto ai 20 miliardi di investimenti in 4 anni previsti da Enel, ha aggiunto Starace precisando che l’Ebitda di Enel è di 15 miliardi.

La posa della fibra però, allo stato attuale delle cose, potrà partire solo nelle aree A e B, quelle non a fallimento di mercato. “Per le aree C e D dobbiamo aspettare le gare”, ha detto Starace facendo dunque intendere che c’è interesse da parte dell’azienda a valutare l’ipotesi di scendere in campo anche nelle zone più remote, come peraltro già annunciato nei giorni scorsi. Nel frattempo Starace ha anche annunciato che il progetto non parlerà solo italiano: “Abbiamo intenzione di replicare questa esperienza altrove, dove abbiamo reti nel mondo”.

Starace ha anche chiarito che le sinergie con la sostituzione dei contatori ci sono ma solo per i costi di cablaggio, non per quelli di sostituzione dei contatori. Un chiarimento a seguito della pubblicazione, da parte dell’Autorità per l’Energia, della delibera che dà il via all’era dei contatori 2.0, intelligenti ma non basati sull’uso della fibra. “Il contatore funziona con o senza fibra ottica” – ha detto Starace – “C’è invece sinergia dal punto di vista dei costi di installazione della fibra che è stato il punto di partenza del nostro discorso.Questa sinergia esiste e si limita all’installazione”, ha precisato il manager.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

LinkedIn

Twitter

Whatsapp

Facebook

Link