ROAMING

Operatori mobili europei: “Niente zero roaming senza ribasso di tariffe all’ingrosso”

I player più piccoli e gli Mvno chiedono alla Commissione Ue di cambiare le regole per il wholesale roaming e di abbassare i tetti massimi perché alle condizioni attuali i costi del “Roam like at home” sarebbero insostenibili

Pubblicato il 05 Mag 2016

Patrizia Licata

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Ora che l’Europa ha avviato il processo che porterà alla completa abolizione dei sovrapprezzi del roaming a giugno 2017, gli operatori mobili e gli Mvno chiedono una modifica delle norme vigenti anche per il roaming wholesale. Solo così, dice la maggior parte dei player del settore, sarà possibile implementare i nuovi prezzi della strategia “Roam like at home” (RLAH).

La Commissione europea ha lanciato una consultazione sul tema wholesale roaming tra novembre 2015 e febbraio 2016, aperta anche ai privati cittadini, e cui hanno riposto sia operatori di rete mobile Mno che operatori virtuali Mvno. Solo il 34% ha indicato che sarà possibile implementare il taglio dei costi del roaming senza una modifica nelle norme che regolano i prezzi all’ingrosso. Il 53% di tutti i provider ritiene invece necessaria una modifica della normativa prima della deadline di giugno 2017.

Gli operatori mobili si sono divisi nelle risposte sulla competitività del mercato del roaming: i più grandi che hanno pià traffico inbound tendono a pensare che funzioni bene alle condizioni attuali, mentre gli operatori più piccoli con più traffico outbound affermano che le tariffe wholesale sono troppo alte per coprire i costi. Le preoccupazioni maggiori si concentrano sul costo wholesale del roaming dei dati e gli Mvno sostengono di non aver strumenti per negoziare prezzi più bassi.

La maggior parte degli operatori mobili ha anche detto di volere che l’Unione europea continui nella politica dei tetti ai prezzi wholesale del roaming, ma ovviamente non c’è accordo su quali debbano essere i nuovi tetti (caps) e prezzi. Alcuni incumbent e operatori mobili con una presenza capillare o, in generale, con un forte volume di traffico roaming inbound, difendono l’idea che il “Roam like at home” sia sostenibile con le attuali regole e prezzi sul wholesale roaming; altri operatori, specialmente piccoli, Mvno o con forti volumi di traffico roaming outbound, sostengono al contrario che i tetti ai prezzi del wholesale roaming devono essere abbassati considerevolmente per permettere di sostenere i costi del RLAH.

Gli operatori, grandi e piccoli, sono invece generalmente d’accordo nel chiedere un’ulteriore armonizzazione delle tariffe di terminazione mobile per permettere il RLAH per il traffico voce.

La Commissione europea terrà conto delle indicazioni ricevute dagli operatori mobili nella nuova proposta di legge che avanzerà a giugno sul “Roam like at home”.

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