AIUTI DI STATO

Tim contro Infratel: “Interventi illegittimi nelle aree in cui investiamo noi”

Sotto accusa le mappature delle aree bianche: “Non aggiornate con i nostri piani”. Ma al momento la Commissione non ha aperto un’indagine formale

Pubblicato il 27 Mar 2017

Mila Fiordalisi

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“La Commissione europea è in contatto con le autorità italiane sulla questione”. E la questione riguarda l’eventualità che l’Italia abbia infranto le norme sulle aiuti di Stato nell’ambito del piano di realizzazione della rete in fibra nelle aree bianche del paese (C e D), ossia delle gare Infratel. “Non si tratta di un giudizio sulla possibilità o meno di aprire un’indagine formale”, ha puntualizzato all’agenzia di stampa Reuters un portavoce della Commssione. Ma tant’è che il caso esiste eccome: a chiedere l’intervento della Commissione europea è stata Tim attraverso un esposto formale. Ed è la divisione aiuti di Stato dell’Antitrust Ue ad aver preso in carico il “dossier”. Il primo bando di gara Infratel, quello da 1,4 miliardi che riguarda sei regioni (Abruzzo, Molise, Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto) è stato aggiudicato ad Open Fiber (la società partecipata da Enel e Cdp) . E la società capitanata da Tommaso Pompei è in pole position per il secondo bando da 1,2 miliardi (che riguarda 10 regioni più la Provincia di Trento), visto che la rivale numero uno, Telecom per l’appunto, ha deciso di non partecipare alla gara.

Riguardo alla contestazione alla Commissione Ue, l’azienda guidata da Flavio Cattaneo ha contestato il mancato rispetto della norma che prevede il sussidio pubblico nelle aree in cui non sia presente alcun operatore di mercato né alcuno abbia comunicato investimenti nelle aree in questione. Secondo Telecom Infratel non avrebbe tenuto conto degli aggiornamenti sulla “mappatura” delle aree in cui Telecom intende investire e quindi non avrebbe eliminato le suddette aree da quelle indicate come “a fallimento di mercato” ossia passibili di finanziamenti pubblici. Open Fiber otterrebbe dunque finanziamenti statali in aree non più a fallimento di mercato con “agevolazioni” e quindi “distorsione” della concorrenza.

In sostanza Infratel avrebbe dovuto tenere conto del nuovo Piano autonomo di Tim – comunicato ad Infratel con lettera del 23 dicembre che estende la copertura a 5.000 aree considerate bianche ad esito della consultazione Infratel 2015 – escludendo queste aree dagli interventi pubblici.

L’analisi dell’Europa verterà in dettaglio su: Violazione Decisione C(2016) 3931 per mancato svolgimento consultazione annuale Violazione Comunicazione C (2013/C 25/01) per mancato svolgimento consultazione e possibile intervento pubblico in aree di interesse di operatori privati nei prossimi tre anni.

La Commissione non ha termini vincolanti per l’esame preliminare dei casi che può portare all’apertura di un procedimento formale. La tempistica indicata come riferimento è di 12 mesi. In questo caso, considerato che la consultazione è in corso, che il primo bando è stato assegnato ed il secondo è in gara, è ragionevole ipotizzare un esito nell’arco di qualche mese.A rischio di revisione sarebbero quindi il secondo bando e l’eventuale terzo, non ancora programmato e riguardante le regioni Calabria, Campania e Puglia.

La battaglia a carte bollate sui bandi Infratel, che va avanti da mesi, al momento si è però conclusa in un nulla di fatto per Telecom. Nei giorni scorsi il Tar del Lazio ha respinto il ricorso di Telecom Italia: secondo una comunicazione del Tribunale amministrativo la sentenza “dichiara inammissibile” il ricorso. Il Tribunale ha anche condannato Telecom Italia al pagamento delle spese processuali.

La decisione – sottolinea Infratel – “conferma la correttezza del bando di gara messo a punto dopo una rigorosa istruttoria ed un approfondito lavoro tecnico. Il bando, peraltro, aveva ottenuto il parere favorevole dell’Autorità per le Comunicazioni (Agcom), della Autorità concorrenza del mercato (Agcm) e dell’Autorità dell’Energia ed era stato sottoposto alla vigilanza collaborativa con l’Anac, ottenendo anche da quest’ultima parere positivo”.

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