IL CASO

“Fusione Open Fiber-Tim per scongiurare opa Vivendi”, ecco la proposta Mucchetti

Secondo il senatore Pd la Tim ha tutto l’interesse ad inglobare Open Fiber: “Cdp e Tesoro facciano pressing su Enel affinché proponga al consiglio Tim di assorbire Of. Così si tutela la rete”

Pubblicato il 31 Lug 2017

F.Me.

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Fusione Open Fiber-Tim per portare nell’azionariato del gruppo telefonico controllato da Vivendi anche Enel e Cassa depositi e prestiti che possiede Of. E’ la soluzione ipotizzata da Massimo Mucchetti e rilanciata in un’intervista al Fatto Quotidiano. Soluzione che a detta del senatore Pd consentirebbe di evitare “il ripetersi di comportamenti da parte del socio francese che fanno pensare all’esistenza di una direzione e un controllo non dichiarati, una situazione che, se confermata dall’indagine della Consob appena iniziata, potrebbe comportare il lancio di un’Opa totalitaria da parte di Vivendi su Telecom Italia”.

Per questo Mucchetti auspica che “Cdp faccia valere i diritti di azionista e il Tesoro orienti i suoi rappresentanti nel cda Enel affinché propongano al consiglio Tim di assorbire Open Fiber pagando con azioni Tim”. Stando alla proposta, Vivendi calerebbe al 22-23% mentre Enel-Cdp avrebbero il 7-8%. “Un accordo così presuppone una preliminare intesa sul piano industriale”, precisa il senatore. Con la “pace telefonica”, Telecom potrà anche “collocare in Borsa una società della rete che avrebbe multipli superiori a quelli di Telecom. Ne godrebbero Vivendi, Enel, Cdp e tutti i soci”.

Ma un accordo così può far superare la soglia del 25% e far scattare l’obbligo di Offerta pubblica d’acquisto? “È un accordo industriale utile a tutti, senza patto di sindacato. Niente Opa”, precisa Mucchetti.

Nei giorni scorsi anche il ministro della Sviluppo economico, Carlo Calenda, era entrato nella questione Telecom seppur velocemente. Calenda ha precisato che “l’Italia non intende rispondere all’intervento francese su Stx nazionalizzando Telecom”. Sarebbe “una fesseria”, ha detto, “e non si risponde a una fesseria con una fesseria più grossa”.

Intanto il titolo di Telecom accelera a Piazza Affari dopo una prima mattinata senza eccessi. Le azioni avanzano del 3,22%, a 0,88 euro, in testa al Ftse Mib, spinte dalle valutazioni degli analisti sul titolo, che restano positive, e dalla speculazione legata all’apertura di Vivendi sullo scorporo della rete.

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