L'OPERAZIONE

Meta si arrende all’Antitrust britannico. E si “libera” di Giphy

Si chiude con la cessione della piattaforma il contenzioso fra la casa madre di Facebook e la Competition and Market Authority che aveva bollato come “anticoncorrenziale” l’acquisizione da 400 milioni di dollari

Pubblicato il 18 Ott 2022

Meta si arrende all’Antitrust britannico. E si “libera” di Giphy

Giphy dovrà tornare sul mercato. E’ questo il finale di partita che ha visto contrapporsi Meta all’antitrust britannico – la Competition and Market Authority – che dal dicembre del 2021 aveva bocciato l’acquisizione da 400 milioni di dollari della piattaforma di immagini animate perché ostacolo alla libera concorrenza tra i social.

Il verdetto dell’Antitrust

L’autorità ha ordinato a Meta, la società proprietaria di Facebook, di vendere la piattaforma dopo che il suo parere è stato confermato da un tribunale in estate. Meta dichiara di accettare l’ordine annullando l’accordo del 2020.

“Siamo delusi dalla decisione della Cma – ha fatto sapere Meta in una nota -, ma accettiamo la sentenza di oggi come l’ultima parola sulla questione. Lavoreremo a stretto contatto con l’autorità sulla cessione di Giphy“.

I “pericoli” per il mercato delle gif

Il regolatore britannico ha bloccato l’accordo, del valore di 400 milioni di dollari, nel novembre 2021 per timore che Meta potesse negare o limitare l’accesso dei concorrenti alle gif di Giphy. Non basta: gravavano preoccupazioni anche per eventuali danni al settore della pubblicità display, anche se Giphy non era presente nel settore in Gran Bretagna.

Meta aveva inizialmente impugnato la sentenza, ma a giugno un tribunale ha confernato il parere dell’Antitrust. “Questo accordo ridurrebbe significativamente la concorrenza in due mercati – è il parere di Stuart McIntosh, presidente di un gruppo di inchiesta indipendente –. Ha già portato alla rimozione di un potenziale sfidante nel mercato degli annunci display del Regno Unito, dando a Meta la possibilità di aumentare ulteriormente il suo sostanziale potere di mercato nei social media”.

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