La squadra di Gaia-X, l’associazione senza scopo di lucro che sostiene la sovranità digitale per l’Europa, si arricchisce di un nuovo membro: la Banca centrale europea.
Il comunicato pubblicato in occasione dell’annuncio ricorda che Gaia-X nasce per sviluppare “standard comuni per servizi digitali come il cloud, consentendo di raccogliere e condividere i dati in un ambiente di fiducia. Ciò sosterrà la trasformazione digitale dell’economia ed è in linea con la strategia digitale della Commissione europea. Questi standard comuni rendono i servizi interoperabili, il che significa che gli utenti possono combinare diversi servizi digitali nel modo che meglio soddisfa le loro esigenze specifiche”.
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Una “moltitudine di singole piattaforme”
Gaia-X è un progetto europeo che mira a creare un’infrastruttura di dati federata e sicura, per consentire ai cittadini di mantenere il pieno controllo dei propri dati. L’architettura, basata sui valori di apertura, trasparenza e fiducia, si fonda sul principio del decentramento: Gaia-X è il risultato di una moltitudine di singole piattaforme che seguono tutte uno standard comune. Ciò che emerge non è un cloud, ma un sistema in rete che collega tra loro molti fornitori di servizi cloud.
Grazie agli standard comuni sviluppati da Gaia-X, gli utenti potranno ad esempio archiviare i propri dati presso un fornitore di servizi e analizzare tali dati con i servizi offerti da un altro. Inoltre, i proprietari dei dati potranno ad esempio garantire che i loro dati siano archiviati esclusivamente in Europa e soggetti al diritto europeo.
Dall’associazione agli Hub nazionali
Più nel dettaglio, la struttura organizzativa di Gaia-X si basa su tre pilastri: l’associazione Gaia-X, i Gaia-X Hub nazionali e la Gaia-X Community. All’interno di questi, ci sono vari gruppi di lavoro e comitati. L’obiettivo è quello di istituire un hub Gaia-X nazionale in ogni Paese partecipante, per fungere da voce degli ecosistemi degli utenti e fornire un punto di contatto centrale alle parti interessate a livello nazionale. Questa comunità internazionale di hub mira a coltivare un ecosistema dinamico e di base che aiuterà a identificare i requisiti degli utenti rilevanti e a concettualizzare i casi d’uso e a raggruppare le iniziative nazionali.