Una pratica presente solo ed esclusivamente in Italia che penalizza tutto il settore delle telecomunicazioni e i consumatori finali. Uno strumento utilizzato dagli operatori storici ormai da anni, che risulta essere costoso e poco sostenibile nel lungo periodo con un’erosione del valore complessivo del mercato ed effetti negativi per tutti gli operatori poiché la continua riduzione dei prezzi deprime i ricavi e l’Arpu. Questa, in sintesi, la conclusione messa nero su bianco nello studio “Dinamiche competitive del settore della telefonia mobile. Le offerte riservate”, promosso da Iliad e realizzato da Cesare Pozzi, Professore Ordinario di Economia Applicata presso l’Università degli Studi di Foggia e Vicedirettore del Gruppo Ricerche Industriali e Finanziarie (Grif) “Fabio Gobbo” della Luiss Guido Carli. Domenico Lombardi, Professore di Pratica delle Politiche Pubbliche e Direttore del Luiss Policy Observatory presso la School of Government, e Davide Quaglione, Professore Ordinario di Economia Industriale e Direttore del Dipartimento di Studi Socio-Economici, Gestionali e Statistici presso l’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara.
TELEFONIA MOBILE
Tlc, le offerte riservate un unicum italiano: “Penalizzato tutto il settore, serve intervento normativo”
È quanto emerge da uno studio promosso da Iliad e presentato in Senato: erosione del valore complessivo del mercato con effetti negativi per gli operatori. L’Ad Levi: “Non c’è nessuna valida ragione per non vietarle definitivamente”
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