Le telco a stelle a strisce cominciano ad accusare l’azione dell’amministrazione Trump. Il primo pensiero corre ovviamente ai dazi. Ma la verità è che non ci sono solo le nuove barriere doganali (soprattutto quelle con la Cina) a imperversare su un settore obiettivamente dipendente dall’importazione di tecnologia: a mettere in difficoltà gli operatori ci sono anche le politiche di ristrutturazione avviate dall’ormai famigerato Department of Government Efficiency (Doge).
Tra le società che, pubblicando i propri risultati trimestrali, segnalano una riduzione delle vendite ai clienti governativi a causa dei tagli effettuati dal team di Musk ci sono Iridium, Verizon e Comcast, secondo le quali è probabile che l’impatto del Doge sul settore delle telecomunicazioni aumenterà con il passare del tempo. Del resto, il progetto Doge non è ancora terminato e ulteriori tagli ad agenzie e programmi governativi potrebbero avere nuove ripercussioni sulle compagnie di telecomunicazioni che supportano tali enti.
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Le perdite di Verizon, Iridium e Comcast
“Per quanto riguarda il governo federale… abbiamo registrato una leggera riduzione nel settore wireless, poiché abbiamo visto un certo impatto del nuovo governo e delle sue iniziative di efficienza”, ha per esempio dichiarato l’amministratore delegato di Verizon, Hans Vestberg, durante la conference call sui risultati del primo trimestre della sua azienda all’inizio di questo mese.
Verizon, da parte sua, ha registrato una perdita netta di 289mila clienti di telefonia postpagata nel primo trimestre, eguagliando il suo peggior risultato trimestrale mai registrato. L’azienda ha attribuito la causa del suo “avvio lento” nel trimestre ai recenti aumenti dei prezzi e alla “pressione dei conti del governo federale”.
Il fornitore di servizi satellitari Iridium ha lanciato un avvertimento ancora più esplicito. Il ceo del gruppo, Matt Desch, ha affermato che Usaid utilizzava i servizi satellitari dell’azienda e che ora tale attività è cessata a seguito dei tagli apportati da Doge all’organizzazione. Desch ha messo in guardia sul futuro: “Al momento, non abbiamo motivo di credere che questi cambiamenti saranno significativi per la nostra attività. Riteniamo che Iridium sia abbastanza al riparo dal recente protezionismo e dalla retorica nazionalista. Ma come ogni azienda, potremmo dover affrontare problemi marginali nel corso dell’anno. Continueremo a tenere le orecchie aperte, a mitigare i problemi che si presentano e a tenere gli investitori aggiornati su ciò che stiamo vedendo”.
Durante la conference call sui risultati del primo trimestre dell’azienda specializzata in trasmissioni via cavo, anche i dirigenti di Comcast hanno commentato l’impatto del Doge. Rispondendo a una domanda sull’argomento, il numero uno della divisione Connectivity & Platforms David Watsonha riconosciuto “un leggero aumento della sostituzione della telefonia mobile”, insieme alla “pressione” sui clienti delle piccole imprese dell’azienda. Watson non ha tuttavia fornito ulteriori dettagli o chiarimenti.
L’azione del Doge
Il Doge, come ormai tutti sanno, è un’idea promossa da Elon Musk, l’uomo più del mondo e amministratore delegato di aziende come SpaceX, Tesla e xAI. Il Dipartimento ha lo scopo di ridurre le spese eccessive nelle organizzazioni governative statunitensi. Una delle sue prime mosse è stata per l’appunto la chiusura dell’Usaid.
Nelle ultime settimane, il Doge ha preso di mira una varietà di altri programmi e agenzie governative, sebbene sia difficile accertare la portata degli effetti reali della sua azione a causa di una serie di ricorsi legali contro molti dei tagli apportati. Anche per questo, tra gli analisti c’è persino chi – come Partnership for Public Service, un’organizzazione non-profit e apartitica che si concentra sulla forza lavoro federale – sostiene che il Doge al momento sia costato ai contribuenti, in termini di efficienza e di perdite economiche, quasi quanto il team di Musk dichiari di aver risparmiato.