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Telco alla sfida Esg: integrare la filiera tra AI etica e consumi consapevoli



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Raggiungere gli obiettivi di sostenibilità, adeguandosi ai vincoli ambientali e intercettando la nuova sensibilità di consumatori e imprese, significa ripensare ogni elemento della catena del valore: dall’approvvigionamento ai processi di distribuzione dei servizi, fino alla governance dell’intelligenza artificiale. Le buone pratiche che arrivano dal Medio Oriente

Pubblicato il 6 giu 2025



green, sostenibilità, esg, energia 2

Le strategie ambientali, sociali e di governance (Esg) sono ormai un parametro determinante per la resilienza aziendale, e per ciascuno degli attori della filiera delle telecomunicazioni, in particolare, ciò significa ripensare praticamente tutto: dalla catena di approvvigionamento ai processi di distribuzione dei servizi, fino alla governance etica dell’intelligenza artificiale.

La sostenibilità infatti non riguarda solo la conformità normativa o la reputazione del brand. Una forte performance Esg è sinonimo di redditività a lungo termine, attrae gli investitori, rafforza la fiducia dei clienti e apre le porte a partnership regionali e globali.

Con un’analisi focalizzata sulla situazione di un’area in pieno sviluppo sotto il profilo delle infrastrutture di telecomunicazioni, quella mediorentale, Telecom Review punta i riflettori sulle criticità e sulle opportunità che oggi gli operatori hanno di fronte a sé.

Abbattere l’impronta carbonica lungo l’intera filiera

Una delle sfide più urgenti è la gestione dell’impronta carbonica. I governi stanno fissando obiettivi ambientali ambiziosi, ma le infrastrutture Tlc consumano ancora enormi quantità di energia, soprattutto nelle implementazioni urbane e nell’espansione delle reti 5G.

A livello globale, l’Agenzia internazionale per l’energia (Aie) stima che i data center consumeranno circa il 3% dell’elettricità mondiale entro il 2030, e le emissioni di carbonio di queste strutture sono destinate a passare da 180 milioni di tonnellate nel 2024 a 300 milioni di tonnellate entro il 2035.

C’è da dire che anche le aspettative dei consumatori sono in evoluzione. Sia le imprese che gli utenti finali richiedono maggiore trasparenza e sostenibilità nei servizi che consumano. Gli stakeholder regionali, dagli operatori ai fornitori, stanno iniziando a riconoscere che la sostenibilità non è più solo un “nice to have”.

D’altra parte, la catena di approvvigionamento e la gestione dei rifiuti elettronici rappresentano freni significativi nel raggiungimento dell’efficienza complessiva dell’ecosistema. I fornitori di apparecchiature devono affrontare l’impatto ambientale delle complesse catene di approvvigionamento globali, garantendo al contempo una gestione responsabile delle apparecchiature di rete a fine vita. Per combattere questo problema, nella maggior parte dei mercati mediorientali si stanno adottando pratiche di economia circolare.

Le buone pratiche sviluppate in Medio Oriente

Molti operatori stanno quindi cercando di ricavare una parte significativa dell’energia da fonti rinnovabili e di integrare l’energia verde nelle infrastrutture esistenti su larga scala.

Particolare rilevanza, sotto questo profilo, stanno assumendo le buone pratiche sviluppate dagli operatori Tlc del Medio Oriente, che stanno adottando tecnologie innovative e iniziative collaborative per promuovere la sostenibilità e il progresso verso le emissioni nette zero.

Basti pensare alla creazione del Gcc Sustainability Innovation Hub, un’operazione sinergica avviata da Stc, Zain, Omantel, Du e Beyon. L’iniziativa si concentra sullo sviluppo di soluzioni energetiche convenienti, affidabili e rispettose dell’ambiente, sfruttando fonti di energia rinnovabile come il solare e l’eolico per ridurre la dipendenza dai combustibili tradizionali.

Non sorprende dunque che, per il quarto anno consecutivo, Zain Ksa sia riuscita a migliorare la sua posizione nell’indice Esg di Morgan Stanley Capital International, aggiornando il suo rating da “A” dell’anno precedente a “AA”. Questo risultato colloca la società nella categoria “Leader” tra le 179 società di telecomunicazioni globali secondo questo importante benchmark. Inoltre, l’azienda ha ricevuto numerosi riconoscimenti per i suoi sforzi pionieristici in materia di sostenibilità e pratiche Esg, a partire dal prestigioso Best Green Technology Award al Telecom Review Leaders’ Summit 2023.

Du ha invece ricevuto il marchio Esg dalla Camera di Commercio di Dubai come riconoscimento del suo impegno nell’integrare e promuovere pratiche commerciali sostenibili in tutta la regione. La strategia di sostenibilità di Du comprende un’ampia gamma di iniziative strategiche che sostengono gli obiettivi di sostenibilità degli Emirati Arabi Uniti e contribuiscono in modo significativo agli sforzi globali di mitigazione dei cambiamenti climatici. Ciò include il miglioramento dell’efficienza energetica in tutto il suo spettro operativo attraverso progetti come l’iniziativa Solar on Tower, che supervisiona l’installazione di pannelli solari sulle torri di rete.

Le soluzioni offerte dai provider tecnologici

Ma come, detto, quella delle Tlc è una filiera estremamente complessa e stratificata: in questo senso gli operatori costituiscono in molti casi solo l’anello terminale della catena. Ecco perché, nell’ottica di dare vita a una gestione operativa realmente sostenibile, è fondamentale fare affidamento su tornitori tecnologici ugualmente impegnati sul fronte Esg.

Conquistando il secondo posto nella classifica 2024 delle “Aziende più sostenibili al mondo” della rivista Timr, Nec è per esempio un punto di riferimento rispetto alle pratiche eco-compatibili e alla gestione ambientale. Impegnata nella promozione di una società verde, l’azienda leader assiste gli operatori nel raggiungimento dei loro obiettivi Esg offrendo servizi sostenibili come l’ottimizzazione dell’energia e l’estensione della durata dell’hardware.

Anche Nokia, secondo Telecom Review, gioca un ruolo strategico in questa partita. Per Roque Lozano, vicepresident senior della divisione Network Infrastructure di Nokia Mea, la sostenibilità può essere inseguita e raggiunta solo un attraverso un approccio olistico. Ecco perché l’azienda “progetta le proprie soluzioni hardware per ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO₂ per bit sfruttando una tecnologia avanzata dei microchip, dando al contempo priorità alla riduzione dei rifiuti attraverso l’uso di materiali riciclati e un’architettura di rete intelligente”.

L’impegno di Nokia nel colmare il divario digitale in particolare nella regione Mea nasce dalla convinzione che la connettività sia fondamentale per la sostenibilità economica e la coesione sociale, e che sia giunto il momento di agire. “Per i fornitori di servizi di comunicazione e altri stakeholder, il modello di host neutrale rappresenta un’opportunità per affrontare le sfide dei costi elevati di implementazione e dell’impatto ambientale”, spiega Danial Mausoof, vicepresidente della divisione Tecnologia e soluzioni di Nokia Mea. “Man mano che questo modello acquista slancio, è destinato a svolgere un ruolo cruciale nel plasmare il futuro delle telecomunicazioni, fornendo una soluzione di connettività economicamente vantaggiosa, sostenibile dal punto di vista ambientale e tecnologicamente avanzata”.

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