Infratel ha pubblicato la mappatura delle reti fisse italiane. La mappatura è stata effettuata in linea con quanto previsto dagli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a favore delle reti a banda larga, adottati dalla Commissione europea (pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, 2023/C 36/01) e in conformità con quanto disposto dalla Decisione della Commissione europea “State Aid SA.63170 (2021/N) – Rrf – Italy – Plan 1 Gbps”.
In base agli esiti della mappatura, ai sensi del comma 4 dell’art.22 del Codice delle Comunicazioni, potranno essere definiti eventuali ulteriori interventi pubblici, come previsto nella “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga 2023-2026”, approvata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale il 6 luglio 2023, in linea con gli obiettivi stabiliti dalla Commissione europea nella Comunicazione sulla “Gigabit Society” e nella più recente “2030 Digital Compass”.
Al 28 aprile 2025, termine per l’invio dei dati da parte degli operatori, prorogato rispetto l’iniziale scadenza del 7 aprile, hanno risposto 41 stakeholder.
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Gli obiettivi del censimento
Il censimento, effettuato su mandato del governo, ha riguardato tutte le aree del Paese con quattro obiettivi principali. Il primo era quello di verificare il mantenimento degli impegni di copertura assunti, ai sensi del paragrafo 65 degli Orientamenti Europei al tempo vigenti, dagli operatori che hanno risposto all’avviso relativo alla mappatura svolta nel 2021, alla mappatura relativa ai civici di prossimità, svolta nel secondo semestre 2024. Si puntava poi a ottenere l’evidenza di nuovi interventi attuati o pianificati a partire dall’anno 2025 e fino al 31 dicembre 2028. Occorreva inoltre ottenere una mappatura particolareggiata delle reti fisse Nga (Next Generation Access) e Vhcn (Very High Capacity Network), che si riferiscono rispettivamente a reti in grado di fornire all’unità immobiliare una velocità in download di almeno 30 Mbit/s in tipiche condizioni di picco del traffico, e a reti che soddisfano le soglie prestazionali per connessioni fisse (secondo linee guida Vhcn Berec, criterio 1 e 3). L’esecutivo aveva infine la necessità di valutare il livello di copertura mediante tecnologie in grado di permettere una velocità di picco maggiore di 300Mbit/s.
I criteri di analisi delle prestazioni delle reti
Le prestazioni della rete sono state analizzate in base a due criteri: velocità massima raggiungibile e velocità attesa nelle ore di picco del traffico, come sono definite dal Berec, l’organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche.
In particolare, per velocità massima raggiungibile si intende la velocità che l’utente finale può ottenere in corrispondenza del civico per almeno un certo periodo del giorno (es. almeno una volta al giorno). La velocità massima raggiungibile è rappresentativa della capacità della rete (apparati, tecnologia e mezzi di trasmissione) e non è correlata a un particolare servizio retail offerto presso il civico. Questa è la velocità più elevata che può essere offerta dall’operatore. La velocità massima deve essere calcolata tenendo conto degli apparati effettivamente installati (e non di quelli che potrebbero essere installati), della capacità presente sul backhaul, e delle caratteristiche del collegamento tra l’utente finale e il primo nodo di rete di accesso, inclusa la distanza del collegamento fisso wired/wireless e, nel caso Fwa, le condizioni di propagazione del canale di trasmissione radio impiegato.
La velocità attesa nelle ore di picco del traffico è invece la velocità che l’utente finale può ottenere in corrispondenza del civico durante l’intero periodo di punta del traffico. La velocità deve rappresentare la reale capacità della rete e non essere correlata a un particolare servizio retail offerto presso il civico.

I civici presi in considerazione dalla mappatura
I questionari utilizzati per la mappatura contengono 35.545.128 indirizzi. Tra questi sono compresi i civici per i quali non era richiesta una risposta da parte degli operatori, perché oggetto del piano “Italia a 1 Giga” o perché esclusi dal piano a seguito dei rilevi in campo effettuati dagli aggiudicatari del bando per il piano “Italia a 1 Giga”.
I civici oggetto della mappatura sono quindi 28.740.607, di cui 2.350.739 non presenti nelle precedenti mappature (mappature anni 2021 e mappatura civici di prossimità 2024), e individuati a seguito di integrazione di altre fonti (come il database Archivio Nazionale dei Numeri Civici delle Strade Urbane).
Il censimento comprende anche i civici non coperti entro il 2028 o coperti da tecnologie in grado di non permettere una velocità di picco maggiore di 300Mbit/s.
Per questi civici è indicato anche, qualora la qualità della coordinata lo consenta, il posizionamento rispetto ad altre reti, associando a ognuno caratteristiche che rispondono a tre criteri: civico con scarsa qualità della coordinata; civico entro 50m da reti che permettono una velocità di picco maggiore di 300Mbit/s; civico oltre 50m da reti che permettono una velocità di picco maggiore di 300Mbit/s.
Richieste di chiarimenti e integrazioni
Nella relazione sintetica dedicata alla mappatura, Infratel precisa che dall’analisi dei dati forniti, è emerso che alcuni operatori non avevano fornito sufficienti informazioni oppure avevano comunicato dati non chiari. Si è reso quindi necessario procedere con alcune richieste di integrazione.
In particolare, in data 06 maggio 2025 è stato chiesto a sette operatori di integrare la documentazione fornita con ogni elemento utile per valutare l’attendibilità del piano dichiarato, secondo quanto richiesto al punto 7 dell’avviso pubblicato, in particolare a un operatore sono stati chiesti chiarimenti circa i dati forniti. Gli operatori hanno risposto fornendo i chiarimenti richiesti entro il 22 maggio.