Da oggi scatta il blocco delle chiamate commerciali provenienti dall’estero e che utilizzano finte numerazioni italiane per ingannare i cittadini. A questo punto, almeno in linea teorica, si dovrebbe assistere a una sensibile diminuzione delle telefonate in entrata provenienti da un numero telefonico inesistente e non registrato per scopi di telemarketing o teleselling aggressivo o illegale.
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I filtri anti-spoofing
Sono infatti diventati operativi i nuovi filtri anti-spoofing imposti dall’Autorità per le comunicazioni agli operatori telefonici. Il Cli (Calling line identification) spoofing è una tecnica che permette a chi chiama di mascherare il proprio numero telefonico: il chiamante utilizza software che gli permettono di modificare il proprio ID, facendo apparire un numero diverso da quello reale. Il destinatario della chiamata vede comparire questo numero fasullo, ignaro che si tratti di un’identità contraffatta, ed è quindi portato con l’inganno a rispondere al telefono.
Si tratta di una tecnica utilizzata da operatori e call center illegali per proporre attraverso il telemarketing investimenti finanziari ma anche contratti di forniture energetiche. In qualche caso lo spoofing viene utilizzato per sferrare vere e proprie frodi, utilizzando un numero telefonico modificato in modo da presentarsi all’utente che le riceve come un soggetto pubblico (per esempio Forze dell’ordine) o privato (per esempio una banca).
Assoutenti: un primo passo contro il telemarketing aggressivo
In conformità a una delibera di maggio dell’Agcom è previsto, ricorda Assoutenti, in capo agli operatori nazionali che ricevono chiamate consegnate da operatori esteri, l’obbligo di bloccare in Italia le chiamate con numero fisso italiano e quelle con numero mobile italiano, a meno che l’utente non sia effettivamente in roaming all’estero.
Misure che saranno applicate in due passaggi: il primo oggi 19 agosto, riguarda esclusivamente il blocco delle chiamate dall’estero con numero chiamante italiano di rete fissa; il secondo, il 19 novembre, implicherà il blocco delle chiamate con numero chiamante italiano di rete mobile. Per chi non si adegua, multe fino a 1 milione di euro.
”Si tratta di un primo passo”, commenta il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, “per combattere l’odioso fenomeno del telemarketing aggressivo, ma che non porrà fine alle chiamate commerciali indesiderate. Occorrerà attendere novembre, quando scatterà il blocco anche per le finte numerazioni di rete mobile, per capire se la misura determinerà reali benefici per gli utenti. Per adesso l’unica strada per combattere realmente il teleselling selvaggio risiede nell’applicazione concreta dell’art. 66 quinques del Codice del consumo, che rende nulli i contratti non richiesti dai consumatori: una tutela sostanziale a valle che va applicata con rapidità ed efficienza”, conclude il presidente dell’associazione.
Ma Codacons non è convinta della svolta
“Le nuove regole sul telemarketing non fermeranno il fenomeno delle telefonate commerciali”, commenta il Codacons in una nota. L’associazione, si legge in una nota, si definisce “scettica sulla reale efficacia delle misure introdotte dall’Agcom“. Il settore del telemarketing”, continua il Codacons, “genera un giro d’affari da 3 miliardi di euro annui in Italia, con 2.035 call center attivi e quasi 80.000 addetti. Accanto agli operatori legali, tuttavia, vi è un sommerso di call center ubicati all’estero che operano nella più totale anarchia, violando le norme di settore e la privacy dei cittadini. Al punto che, nonostante i 32 milioni di utenti iscritti ad oggi al Registro Pubblico delle Opposizioni, ogni italiano riceve in media ogni settimana dalle cinque alle otto telefonate commerciali, che portano a circa 15 miliardi il numero complessivo di chiamate indesiderate registrate in un anno nel nostro Paese”.
Il Codacons parla anche di una netta evoluzione del tipo di chiamata: se prima i contatti “erano diretti a proporre contratti per forniture telefoniche o luce e gas adesso promuovono anche investimenti finanziari o in bitcoin, col rischio di far perdere ingenti somme ai consumatori”.
Le misure che scattano oggi, tuttavia, non fermeranno le telefonate commerciali. “In primo luogo”, secondo l’associazione, “il blocco riguarderà solo i finti numeri fissi italiani, mentre le false numerazioni mobili continueranno a raggiungere gli utenti almeno fino a novembre. Sarà poi ancora possibile falsificare le numerazioni chiamando dall’Italia, e il blocco non si estenderà alle chiamate commerciali che usano prefissi stranieri. Infine, vanno considerate le contromisure che saranno adottate dai call center illegali, i quali utilizzano tecnologie sempre più sofisticate per aggirare blocchi e divieti e colpire gli utenti”, conclude l’associazione.
La delibera dell’AgCom
L’introduzione dei filtri anti-spoofing è prevista dal nuovo Regolamento dell’Agcom, adottato con la delibera pubblicata a maggio, che sostituisce le norme precedenti del 2016. Il framework, adottato nella seduta del 30 aprile scorso, con delibera n. 106/25/Cons, è giunto al termine di un’analisi dedicata ad approfondire misure per rafforzare la trasparenza delle condizioni dell’offerta dei servizi di comunicazione elettronica e per contrastare la pratica dello spoofing.
Le nuove disposizioni contro il telemarketing selvaggio, definite anche sulla base delle esperienze internazionali, prevedono una serie di misure tecniche volte a contrastare sia il fenomeno del telemarketing e teleselling aggressivo e illegale, sia le frodi perpetrate utilizzando un numero telefonico modificato.
“L’Autorità si è impegnata ad individuare le soluzioni più avanzate per contrastare le pratiche di telemarketing aggressivo, delle quali tutti siamo quotidianamente vittime”, aveva commentato il presidente AgCom Giacomo Lasorella. “Contiamo su una puntuale e tempestiva applicazione delle nuove regole da parte degli operatori telefonici, in linea con quanto ampiamente discusso nell’apposito tavolo tecnico”.
Le attività del tavolo tecnico, precisa l’autorità, proseguiranno per identificare ulteriori misure, in grado di contrastare altre tecniche di contraffazione dell’identità del chiamante, nell’ambito delle chiamate gestite completamente nel territorio nazionale, monitorare l’andamento del fenomeno e assumere necessarie iniziative.