Il Digital divide è stato il tema centrale di Digital@Unga 2025, l’iniziativa congiunta di Itu e Undp, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, che ha animato la settimana dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. In occasione dell’80° anniversario dell’Onu, l’evento ha riunito migliaia di partecipanti da tutto il mondo per discutere come la tecnologia possa diventare strumento di equità, sviluppo e inclusione.
“Il potere del digitale nel rispondere alle sfide globali è duraturo”, ha dichiarato Doreen Bogdan-Martin, Segretaria Generale dell’Itu. Le soluzioni presentate e gli impegni assunti convergono verso un futuro digitale che funzioni per tutti, superando le barriere che ancora oggi escludono milioni di persone dall’accesso alle opportunità digitali.
Indice degli argomenti
AI e quantum computing: tecnologie per l’inclusione
L’evento ha messo in luce il potenziale delle tecnologie emergenti, in particolare intelligenza artificiale e quantum computing, nel ridurre il digital divide. Secondo l’Agenda Sdg Digital Acceleration, pubblicata da Itu e Undp, oltre due terzi degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite possono beneficiare direttamente delle tecnologie digitali.
“Ogni giorno vediamo come l’innovazione digitale possa accelerare lo sviluppo sostenibile”, ha affermato Haoliang Xu, Amministratore ad interim dell’Undp. Ma ha anche ricordato che il digitale non è fatto di dispositivi o algoritmi, bensì di persone: una tecnologia che connette invece di dividere, e che promuove uno sviluppo che non lascia indietro nessuno.
Microsoft e Google: investimenti contro il digital divide
Tra gli annunci più rilevanti per la riduzione del digital divide, quello di Microsoft, che ha presentato Elevate, un programma da 4 miliardi di dollari per formare 20 milioni di persone in competenze AI entro il 2027. Il progetto rientra nella piattaforma globale Partner2Connect Digital Coalition dell’Itu, che ha già mobilitato oltre 80 miliardi di dollari verso l’obiettivo di 100 miliardi entro il 2026.
“L’AI può generare crescita economica e progresso sociale, ma solo se i suoi benefici sono distribuiti equamente”, ha dichiarato Lisa Monaco, Presidente degli Affari Globali di Microsoft. Un messaggio che richiama la necessità di cooperazione internazionale per garantire che tutti possano partecipare all’economia dell’intelligenza artificiale.
In parallelo, Google ha avviato un progetto con will.i.am, musicista e imprenditore tech, per portare formazione in AI e robotica nelle scuole africane meno servite, in sinergia con l’iniziativa Giga di Itu e Unicef, che mira a connettere tutte le scuole del mondo.
Banda ultralarga: infrastruttura chiave contro il digital divide
Un tema trasversale emerso con forza è quello delle infrastrutture digitali, in particolare della banda ultralarga, come elemento abilitante per qualsiasi strategia di inclusione. Senza connettività, nessuna innovazione può essere realmente accessibile. In questo contesto, iniziative come Giga e Partner2Connect si pongono come pilastri fondamentali per colmare il divario digitale.
Digit’all Voices: la partecipazione pubblica al centro
Digital@Unga 2025 ha dato spazio anche alla voce del pubblico globale, attraverso la campagna Digit’all Voices, che ha raccolto domande e riflessioni su come la tecnologia possa promuovere inclusione, sostenibilità e prosperità. Le risposte sono arrivate direttamente dai leader presenti all’Anchor Event, in una sessione moderata dall’attivista e attrice indiana Prajakta Koli, Youth Climate Champion dell’Undp.
Le oltre 40 sessioni affiliate hanno coinvolto università, Ong, imprese e organizzazioni internazionali, offrendo una panoramica ricca e diversificata delle strategie digitali in atto nel mondo. Un mosaico di esperienze che ha rafforzato il messaggio centrale dell’evento: la cooperazione digitale è essenziale per costruire un futuro equo e connesso.
Una visione condivisa per un futuro senza divari
Digital@Unga 2025 si inserisce in un percorso iniziato oltre vent’anni fa con il World Summit on the Information Society e proseguito con il Global Digital Compact. L’obiettivo è chiaro: mantenere la cooperazione digitale al centro dell’agenda internazionale, affinché la trasformazione tecnologica sia inclusiva, sostenibile e partecipativa.
La presenza di attori globali come Gsma, Novartis Foundation, Vodafone, Lenovo, Amazon, Google, Idb, Microsoft e Zte come sostenitori e campioni dell’iniziativa conferma che il futuro digitale non può essere costruito da una sola parte, ma richiede l’impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini.