Il panorama tecnologico globale è nel pieno di una trasformazione radicale. La corsa alla GenAI non è un’unica sfida ma un intreccio di competizioni, che attraversano l’intero stack: infrastrutture, modelli, applicazioni e servizi. Gartner lo afferma nel report The AI Vendor Race: What It Takes to Win in Volatile Conditions, sottolineando che la GenAI sta rapidamente diventando lo standard di riferimento.
Secondo la società di analisi, in meno di tre anni la GenAI sarà prerequisito per qualsiasi offerta software. Entro il 2026, le soluzioni senza capacità generative perderanno rilevanza, mentre gli investimenti si concentreranno sui prodotti dotati di funzioni di AI avanzata.
Una trasformazione che riguarda da vicino anche le telco dato che per la filiera la GenAI non è soltanto un fattore di domanda infrastrutturale, ma anche una leva per trasformare il proprio business.
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Una corsa senza traguardo definito
Anthony Bradley, Group Vice President di Gartner, spiega: “La vendor race dell’AI non ha un’unica linea di arrivo, ma una serie di gare sovrapposte. Il risultato può essere la leadership di mercato, un breakthrough tecnologico o anche solo la sopravvivenza competitiva”.
Il ritmo dell’innovazione è così rapido che i vantaggi di first mover si erodono più velocemente che in altri cicli tecnologici. Il mercato dei modelli GenAI crescerà del 149,8% nel 2025, superando i 14 miliardi di dollari, per poi stabilizzarsi dal 2028 con un tasso annuo del 38%. Sul fronte hardware, i server ottimizzati per AI aumenteranno del 90,9% nel 2025, e nel 2027 quasi tutti i dispositivi premium saranno AI-enabled.
Dalla tecnologia agli outcome di business
Il monito di Gartner è netto: vendere un prodotto di AI non basta, serve dimostrare un impatto reale sul business. Le previsioni parlano chiaro: meno di un progetto GenAI su cinque raggiungerà i risultati attesi entro il 2026.
Per invertire la tendenza, i fornitori dovranno integrare fin dalle prime fasi obiettivi misurabili legati a iniziative mission-critical. Chi non sposterà il focus da funzionalità e use case a outcome concreti non potrà restare competitivo.
Telco, reti e GenAI
Le implicazioni della corsa alla GenAI non riguardano solo il software. Le telco sono al centro della partita, perché l’esecuzione di modelli avanzati richiede connettività a banda larghissima, bassa latenza e capacità di elaborazione distribuita.
In questo senso, la banda ultralarga è il fondamento su cui costruire applicazioni di nuova generazione. 5G standalone, edge computing e reti fibra sono i pilastri tecnologici che permettono di liberare il potenziale della GenAI.
Per gli operatori di telecomunicazioni la sfida è duplice: potenziare le infrastrutture per sostenere i carichi AI e sviluppare servizi verticali basati su algoritmi generativi. La trasformazione riguarda anche i processi interni: dall’ottimizzazione delle reti all’assistenza clienti, l’AI sarà decisiva per aumentare efficienza e competitività.
Nuove dinamiche competitive
La corsa alla GenAI sta ridisegnando i rapporti di forza fra big tech, startup e nuovi entranti. Le prime hanno capitali e scala per imporsi, i secondi possono giocare sull’agilità e la specializzazione. La chiave non sarà la posizione iniziale, ma la capacità di adattarsi rapidamente alle mosse dei concorrenti e ai comportamenti di adozione delle imprese.
Secondo Gartner, il primo vantaggio competitivo svanisce velocemente: ciò che conta è la prontezza nell’interpretare i cambiamenti del mercato e nel trasformare le intuizioni in prodotti scalabili.
GenAI come standard di mercato
L’elemento distintivo di questa fase è che la GenAI sta passando da innovazione di frontiera a standard di mercato. La traiettoria ricorda l’evoluzione del cloud computing: inizialmente vantaggio competitivo per pochi, oggi prerequisito per tutti.
Entro il 2026 la GenAI diventerà un requisito implicito: nessuna azienda potrà permettersi di restare indietro. I vendor dovranno quindi accelerare l’integrazione, non solo per restare sul mercato, ma per guidare la domanda e orientare i clienti verso modelli di adozione sostenibili e ad alto valore.