Si è concluso ieri il processo di firma delle proroghe delle convenzioni tra l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e gli identity provider per la gestione del Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid). Gli accordi, della durata di due anni, prevedono la possibilità di un’ulteriore estensione fino a 36 mesi, in modo da garantire la continuità operativa dello strumento che ha rappresentato il primo passo verso la diffusione e l’uso dell’identità digitale nel nostro Paese.
La notizia arriva a poche ore dall’annuncio del rinnovo dell’accordo tra Assocertificatori, AgID e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, sempre per la gestione di Spid. La convenzione, che resterà in vigore per i prossimi cinque anni, assicura la continuità operativa del servizio e la collaborazione tra le parti per lo sviluppo dell’identità digitale in Italia.
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Un passo fondamentale nel percorso di consolidamento dell’identità digitale
“La proroga delle convenzioni in essere assicura la stabilità del sistema in una fase di profonda evoluzione del quadro dell’identità digitale, in cui si colloca il lavoro di razionalizzazione portato avanti dal Governo attraverso la Carta d’Identità Elettronica (Cie), che ha superato i 9 milioni di credenziali attivate, e l’IT Wallet”, si legge in una nota del Dipartimento per la trasformazione digitale.
“Il rinnovo degli accordi”, commenta Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, “rappresenta un passo fondamentale nel percorso di razionalizzazione e consolidamento dell’identità digitale nazionale. L’Italia ha raggiunto con due anni d’anticipo l’obiettivo Pnrr sull’identità digitale e ora guarda al futuro con un sistema IT Wallet sempre più completo e interoperabile. La crescita di Cie e queste convenzioni ci consentiranno di accompagnare la transizione verso un modello unico, semplice e pienamente integrato con gli standard europei”.
Per Andrea Sassetti, presidente di Assocertificatori, “l’aggiornamento della convenzione conferma il ruolo strategico di Spid e testimonia la volontà di proseguire un percorso condiviso verso il futuro dell’identità digitale italiana ed europea, nel segno della sicurezza, dell’innovazione e della sostenibilità”.
L’accordo consolida un modello di cooperazione pubblico-privato che negli ultimi anni ha permesso di costruire un’infrastruttura riconosciuta come riferimento nel panorama europeo.
A che punto è l’identità digitale in Italia
Ad oggi, nel nostro Paese sono state rilasciate 96 milioni di identità digitali (55 milioni di Cie e 41 milioni di Spid) che consentono l’accesso a un numero sempre maggiore di servizi e documenti. Per esempio, l’IT Wallet, inserito nell’AppIO, ha già superato i 6.4 milioni di utenti, che hanno attivato oltre 10.6 milioni di patenti, tessere sanitarie e carte europee delle disabilità.
Ogni settimana, si legge in una nota di Assocertificatori, vengono attivate circa 52 mila nuove identità, segno di un’adozione ormai consolidata e in espansione.
Secondo l’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano, quasi nove italiani su dieci che utilizzano Internet possiedono un’identità Spid, e la maggior parte accede al sistema più volte l’anno.
L’Italia risulta così tra i Paesi europei con la più ampia diffusione di strumenti di identità digitale, grazie a un’offerta che consente di accedere non solo ai servizi pubblici ma anche a un numero crescente di servizi privati, come banche, assicurazioni, utenze e telecomunicazioni.