Il futuro delle comunicazioni mobili parla italiano. Con oltre 600 ricercatori e ricercatrici impegnati nei centri di Genova, Pisa e Pagani, Ericsson R&D Italy rappresenta oggi uno dei pilastri della trasformazione digitale globale. Durante gli Ericsson Innovation Days, svoltisi il 14 e 15 ottobre presso il sito di Pagani, l’azienda ha presentato i risultati più recenti della propria ricerca, confermando la centralità dell’Italia nella corsa verso il 6G.
L’evento ha segnato un traguardo simbolico: il superamento dei 1.000 brevetti depositati dai team italiani a partire dal 2000. Un risultato che testimonia l’eccellenza della ricerca nazionale nel campo delle reti mobili, dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity, aree ormai indissolubilmente intrecciate nello sviluppo delle infrastrutture digitali del futuro.
“Le reti mobili sono il motore invisibile dell’economia digitale, e l’intelligenza artificiale oggi ne è il nuovo acceleratore – afferma Alessandro Pane, Direttore Ricerca & Sviluppo di Ericsson in Italia – La ricerca che portiamo avanti in Italia contribuisce a rendere le reti sempre più programmabili, sicure e sostenibili, con benefici per le persone, le imprese e la società”.
Indice degli argomenti
Dal 5G al 6G: la prossima frontiera della connettività
Le infrastrutture digitali sono la spina dorsale della società contemporanea, e la ricerca Ericsson è orientata a garantire che la piattaforma 5G di oggi – resiliente, aperta e sostenibile – evolva naturalmente nel 6G di domani. In questa transizione, l’Italia gioca un ruolo da protagonista grazie alla capacità dei propri centri di ricerca di integrare cloud, AI e programmabilità della rete.
L’obiettivo è costruire reti mobili capaci di apprendere, adattarsi e rispondere in tempo reale ai bisogni di cittadini e imprese. La combinazione di automazione e intelligenza artificiale non solo ottimizza l’efficienza delle reti, ma le trasforma in ecosistemi intelligenti, in grado di supportare servizi critici e applicazioni di nuova generazione.
Ericsson ha inoltre annunciato la creazione di un team multidisciplinare dedicato all’AI, che coinvolge i tre centri italiani per lo sviluppo di soluzioni basate su intelligenza artificiale e automazione. Un passo decisivo verso reti cognitive capaci di autoapprendimento e auto-ottimizzazione.
Dall’idea alla sperimentazione: l’innovazione in pratica
L’innovazione, nei laboratori italiani di Ericsson, non è un concetto astratto ma un processo concreto che parte dalla ricerca e arriva all’applicazione reale. Gli Innovation Garage, veri e propri laboratori aperti a studenti, startup e imprese del territorio, rappresentano il cuore pulsante di questo approccio collaborativo.
In queste officine tecnologiche nascono progetti che toccano quattro aree chiave: connettività intelligente, reti cognitive, connettività senza limiti e sistemi affidabili. Ognuna di esse traduce la visione di Ericsson in soluzioni che migliorano concretamente la vita delle persone e l’efficienza della società digitale.
Tecnologia per la salute e la sostenibilità
Una delle iniziative più significative è Kokono, la culla intelligente progettata e brevettata in Italia da De-LAB Società Benefit, prodotta in Uganda per proteggere i neonati da malaria e polmonite. Il progetto, sviluppato con Ericsson e STMicroelectronics, integra una clip IoT connessa a un’app mobile capace di monitorare parametri vitali e segnalare in tempo reale i primi sintomi di malattie. Un esempio concreto di come la tecnologia possa salvare vite e promuovere lo sviluppo sostenibile.
Sempre in ambito sanitario, Ericsson ha collaborato con il Bourelly Group per migliorare la telemedicina d’emergenza. Le ambulanze dotate di telecamere trasmettono immagini in tempo reale ai medici in ospedale, mentre un algoritmo di Intelligenza Artificiale confronta gli elettrocardiogrammi del paziente con migliaia di tracciati digitali già refertati, accelerando la diagnosi e consentendo interventi più tempestivi.
Reti cognitive e digital twin per la resilienza
Nell’area Cognitive Networks, Ericsson ha mostrato come l’uso di digital twin consenta di prevedere e gestire in anticipo i comportamenti del traffico di rete. Queste “repliche digitali” osservano e simulano le dinamiche reali, permettendo una riconfigurazione automatica e controllata della rete per garantire la continuità dei servizi anche in situazioni di emergenza.
L’approccio mira a ridurre l’intervento umano, ottimizzare l’uso delle risorse e assicurare la massima efficienza. È un passo fondamentale verso reti autonome e auto-riparanti, capaci di rispondere ai cambiamenti in tempo reale.
Connettività senza limiti: l’unione tra 5G e satellite
Un altro tassello dell’innovazione è rappresentato dalla convergenza tra 5G e connettività satellitare. Ericsson ha sperimentato una soluzione che affianca al tradizionale backhaul terrestre un sistema via satellite, in grado di garantire alte prestazioni anche nelle aree più remote o prive di infrastrutture.
L’integrazione di reti terrestri e satellitari è la chiave per costruire una rete globale, resiliente e accessibile, elemento essenziale per la digitalizzazione dei territori e per la realizzazione di una società pienamente connessa.
AI e sicurezza: la fiducia come pilastro delle reti
Nel contesto delle Trustworthy Systems, Ericsson esplora l’uso dell’intelligenza artificiale generativa (GenAI) per la sicurezza delle reti. La demo presentata durante gli Innovation Days mostra come la GenAI possa rilevare comportamenti anomali all’interno della rete, in linea con l’approccio Zero Trust.
Analizzando in modo continuo le attività degli utenti e dei sistemi, l’intelligenza artificiale identifica operazioni sospette o dannose, proteggendo i dati sensibili e garantendo la privacy. Questa visione proattiva della sicurezza rappresenta un pilastro per le reti mobili del futuro, sempre più integrate con applicazioni business e mission-critical.
Un ecosistema aperto e collaborativo
L’impegno di Ericsson in Italia dimostra che la collaborazione tra industria, università e startup è il motore dell’innovazione. L’azienda, presente nel Paese dal 1978, ha saputo trasformare la ricerca locale in un punto di riferimento per l’intero ecosistema europeo delle telecomunicazioni.
Il connubio tra visione globale e competenze locali è ciò che consente ai centri italiani di incidere sulle sfide più attuali: sostenibilità, efficienza energetica e sicurezza dei dati. In un mondo dove la connettività è sinonimo di progresso, la ricerca made in Italy di Ericsson continua a tracciare la rotta verso il futuro.
L’Italia al cuore della rivoluzione 6G
Superare la soglia dei mille brevetti non è soltanto un traguardo numerico, ma la dimostrazione concreta di una leadership scientifica e industriale che rende l’Italia protagonista nella costruzione delle reti del futuro.
Il lavoro dei ricercatori italiani di Ericsson è destinato a incidere profondamente sul modo in cui vivremo, comunicheremo e proteggeremo i nostri dati nel prossimo decennio. Dal 5G al 6G, la ricerca tricolore è il cuore pulsante della trasformazione digitale globale.