L’Europa si conferma polo di attrazione per gli investimenti tecnologici. Dopo anni di dibattito sulla sovranità digitale, il continente diventa terreno di conquista per le big tech che puntano sull’AI e sul cloud. Google e Microsoft annunciano piani miliardari, rispettivamente in Germania e Portogallo, che ridisegnano la mappa delle infrastrutture digitali, con progetti che non si limitano alla capacità computazionale, ma abbracciano sostenibilità, sicurezza e sviluppo economico.
La spinta verso l’AI generativa e i servizi cloud sovrani ha accelerato la competizione globale. L’Europa, con il suo quadro normativo avanzato e la domanda crescente di soluzioni digitali, diventa snodo cruciale per data center e piattaforme AI. La scelta di Germania e Portogallo non è casuale: il primo è il cuore industriale dell’Unione, il secondo è porta d’accesso ai cavi sottomarini che collegano tre continenti. In questo scenario, gli investimenti non sono solo infrastrutturali, ma strategici per garantire resilienza e indipendenza tecnologica.
Indice degli argomenti
Google scommette sulla Germania: infrastrutture e sostenibilità
Google annuncia 5,5 miliardi di euro entro il 2029 per potenziare la propria presenza in Germania. Il piano prevede un nuovo data center a Dietzenbach, l’ampliamento del campus di Hanau e uffici a Berlino, Francoforte e Monaco. L’obiettivo è rafforzare i servizi cloud e AI, con soluzioni come Vertex AI e modelli Gemini, oltre a piattaforme di cloud sovrano pensate per il mercato europeo.
Secondo le stime, l’investimento contribuirà per 1 miliardo di euro l’anno al Pil tedesco e sosterrà circa 9.000 posti di lavoro. Ma il vero punto di forza è la sostenibilità: Google punta a energia carbon-free e progetti di recupero del calore dai data center, in linea con gli obiettivi climatici europei. “Vogliamo costruire infrastrutture che siano non solo potenti, ma anche responsabili”, ha dichiarato il management di Google Cloud.
Microsoft punta sul Portogallo: hub AI e cavi sottomarini
Microsoft risponde con un piano ancora più ambizioso: 10 miliardi di dollari per creare un hub AI a Sines, in collaborazione con Start Campus, Nscale e Nvidia. Il progetto include 12.600 Gpu Nvidia, una capacità che posiziona il Portogallo come benchmark europeo per lo sviluppo responsabile e scalabile dell’AI. La scelta di Sines è strategica: la città è crocevia dei cavi sottomarini che collegano Europa, Africa e Americhe, garantendo latenza ridotta e connettività globale.
Il data center sarà alimentato da energia rinnovabile, confermando l’impegno verso la decarbonizzazione. “Il nostro obiettivo è creare un’infrastruttura che acceleri l’innovazione e rispetti i principi di sostenibilità”, ha dichiarato Microsoft. L’iniziativa rafforza anche la collaborazione con Nvidia, segnale di una convergenza tra hardware e software per supportare modelli AI sempre più complessi.
Implicazioni per la sovranità digitale europea
Gli investimenti di Google e Microsoft superano i 16 miliardi di dollari, un segnale forte per la competitività europea. La Ue, che spinge su regolamenti come l’AI Act e il Data Act, vede crescere il proprio peso nella geografia digitale globale. Tuttavia, la sfida non è solo attrarre capitali, ma garantire che queste infrastrutture rispettino i principi di sicurezza, privacy e interoperabilità.
Per le imprese europee, l’arrivo di data center avanzati significa accesso a risorse computazionali di livello mondiale, indispensabili per sviluppare applicazioni AI e servizi cloud. Per i governi, è l’occasione di consolidare la sovranità tecnologica, evitando dipendenze critiche e favorendo un ecosistema innovativo.



































































