I data center sono il cuore dell’economia digitale, ma il loro impatto energetico sta diventando una questione strategica per la transizione verde. Secondo l’International Energy Agency, queste infrastrutture assorbono oggi circa 415 TWh l’anno, pari all’1,5% dei consumi globali, e la crescita è impressionante: +12% ogni anno negli ultimi cinque anni, con una previsione di oltre 945 TWh entro il 2030, trainata dall’adozione massiva di AI e calcolo accelerato.
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Data center e AI: un binomio ad alta intensità energetica
Nel contesto europeo, il consumo stimato nel 2024 è di 70 TWh, destinato a salire a 115 TWh entro il 2030. Una traiettoria che rischia di entrare in conflitto con gli obiettivi comunitari: ridurre i consumi finali di almeno 11,7% entro il 2030 e raddoppiare il tasso globale di miglioramento dell’efficienza energetica dal 2% al 4%.
Il problema non è solo quantitativo. La crescita dei data center è spesso più rapida della capacità di connessione alla rete, creando colli di bottiglia infrastrutturali. Inoltre, AI e cloud computing richiedono hardware sempre più energivoro, con impatti diretti sulla domanda di elettricità e indiretti su emissioni e risorse idriche per il raffreddamento.
Impatto ambientale e criticità di sistema
Oltre all’energia, i data center generano CO₂ se alimentati da fonti non decarbonizzate, consumano grandi volumi d’acqua per il cooling e dipendono da materie prime critiche. A ciò si aggiunge la produzione di rifiuti elettronici. La sostenibilità del settore Ict diventa quindi un tema centrale per la neutralità climatica europea.
Il rischio è che la corsa all’AI e alla capacità di calcolo comprometta gli obiettivi del Green Deal, spingendo verso soluzioni drastiche come il ritorno al nucleare, come evidenziato da analisi recenti sul fabbisogno energetico globale legato all’AI.
La risposta dell’Ue: etichette e roadmap strategica
Per affrontare la sfida, Bruxelles prepara un pacchetto sull’efficienza energetica dei data center, atteso nel 2026. Tra le misure:
- Etichetta europea con dati su consumo di energia e acqua e quota di rinnovabili.
- Database europeo per monitorare le performance e garantire trasparenza, obbligando gli operatori alla rendicontazione.
Parallelamente, la Commissione lavora alla Strategic Roadmap per digitalizzazione e AI nell’energia, che punta a integrare i data center nel sistema energetico in modo sostenibile e a sfruttare le tecnologie digitali per ottimizzare reti e flessibilità della domanda.
Verso un ecosistema digitale sostenibile
Il percorso non è semplice. Servono investimenti in rinnovabili, riuso del calore, innovazioni nel cooling e best practice come quelle promosse dal Codice di Condotta Ue per i Data Center, aggiornato nel 2025. La roadmap strategica, insieme all’AI Act e all’Affordable Energy Action Plan, mira a bilanciare due transizioni: digitale e verde, evitando che l’una comprometta l’altra.
Il futuro dell’AI e del cloud dipenderà dalla capacità di conciliare potenza di calcolo e sostenibilità, trasformando i data center da fattore di rischio a leva per l’efficienza energetica.














































