FiberCop starebbe valutando uno spin-off delle attività legate al mobile, con la creazione di un ramo d’azienda dedicato. A rivelarlo è il Sole24Ore, secondo cui nel perimetro dell’operazione confluiranno circa mille addetti, su un totale di oltre 18mila dipendenti, impegnati nella progettazione, realizzazione e gestione delle reti mobili anche in base ai master service agreement con Tim.
L’operazione si baserebbe su una logica industriale e finanziaria, legata allo sviluppo del 5G standalone in primis e del 6G nel lungo termine. Alla luce di questa mossa, secondo il quotidiano di Confindustria, l’ipotesi di una integrazione tra FiberCop e Open Fiber appare oggi sempre meno probabile.
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Il commento di Intermonte
La notizia è stata commentata dagli analisti della banca d’investimento Intermonte, i quali evidenziano che l’articolo non specifica se lo spin-off “sia finalizzato a una cessione né indica potenziali acquirenti (non escludiamo soggetti industriali come Inwit o la stessa Tim) e non fornisce indicazioni sulla valutazione degli asset, che immaginiamo circoscritta, trattandosi prevalentemente di attività e infrastrutture passive”.
Intermonte sottolinea che FiberCop non dispone di una rete mobile attiva propria, ma opera su infrastrutture passive (siti, torri, opere civili) e servizi di supporto, mentre le attività di progettazione, realizzazione e manutenzione della rete mobile sono svolte per conto di Tim sulla base del master service agreement.
“Quanto alla possibile integrazione tra FiberCop e Open Fiber entro fine 2026, ricordiamo che nella nostra Sop su Tim che ci porta a un target price di 0,65 euro per azione ordinaria incorporiamo l’earnout a una probabilità molto bassa, del 25%, circa 0,03 euro per azione”.
L’incremento dell’infrastruttura Ftth
D’altra parte i risultati della terza trimestrale del 2025 hanno confermato l’impegno di FiberCop nel potenziamento dell’infrastruttura nazionale in fibra ottica. A settembre 2025, la copertura Ftth raggiunge 13,6 milioni di unità immobiliari, con un incremento di 2 milioni in un anno. L’azienda ha già completato il 67% della copertura totale prevista entro il 2027, registrando una forte accelerazione soprattutto a partire dalla seconda metà del 2024.
Il rollout, spiega FiberCop in una nota, beneficia delle efficienze sui costi unitari, che consentono non solo di contenere i Capex complessivi del 2025, ma anche di anticipare la realizzazione della backbone proprietaria, prevista ora entro la fine dell’anno.
Il presidente e amministratore delegato Massimo Sarmi ribadisce la solidità del percorso intrapreso: “Nel terzo trimestre del 2025, FiberCop ha registrato risultati in linea con le aspettative dei nostri azionisti e con gli obiettivi annuali”, sottolinea, aggiungendo che l’azienda sta ottenendo “maggiori efficienze sui costi, che dovrebbero portare la spesa complessiva per investimenti del 2025 al di sotto delle stime iniziali”. Sarmi evidenzia la strategicità di questo percorso: “Il solido margine di liquidità di 5,5 miliardi di euro ci dà fiducia nella nostra capacità di continuare a guidare la trasformazione digitale dell’Italia“.











