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Disaster recovery nel Cloud ibrido: ecco le strategie per ridurre i rischi



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Infrastrutture distribuite e minacce sempre più rapide impongono un approccio basato su automazione, sicurezza integrata e test periodici per garantire continuità dei servizi e rispettare i requisiti NIS2.

Pubblicato il 16 dic 2025

Denis Cassinerio

Senior Director & General Manager South EMEA di Acronis



disaster recovery cloud ibrido

Oggi, aziende e Managed Service Provider (MSP) adottano sempre più architetture ibride per coniugare controllo, flessibilità e scalabilità. Mantenere dati sensibili e applicazioni critiche on-premises, sfruttando al contempo la convenienza del cloud, consente di ridurre i costi, garantire conformità e continuità operativa. La gestione di ambienti distribuiti introduce però una complessità che molte soluzioni di disaster recovery tradizionali non riescono a gestire, esponendo le organizzazioni a rischi significativi. Con minacce sempre più rapide e sofisticate, e processi di ripristino spesso manuali e inefficaci, un approccio di disaster recovery ibrido è oggi indispensabile per ridurre il downtime e prevenire perdite di dati o sanzioni.

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