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Quantum computing, l’Italia accelera. Butti: “Puntiamo a creare un Cern IA”



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A Roma gli Stati Generali del Quantum: istituzioni, ricerca e imprese tracciano la rotta per competitività, sicurezza e autonomia tecnologica. Il Sottosegretario all’Innovazione: “Dobbiamo passare dalla teoria alla pratica, la tecnologia non aspetta”

Pubblicato il 17 dic 2025



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L’Italia compie un passo decisivo verso il futuro del quantum computing con gli Stati Generali del Quantum, evento che ha riunito istituzioni, comunità scientifica e industria per fare il punto sull’attuazione della Strategia Nazionale per le Tecnologie Quantistiche, adottata dal Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale (Citd). L’iniziativa, ospitata presso le Corsie Sistine, segna un momento chiave per il Paese, chiamato a consolidare la propria posizione in un settore che promette di ridefinire la competitività globale, la sicurezza e l’autonomia tecnologica.

Approccio sistemico al quantum computing per la leadership

Gli Stati Generali hanno infatti evidenziato la necessità di un modello interistituzionale e integrato, capace di connettere ricerca, formazione e industria. La presenza dei Ministri Guido Crosetto, Adolfo Urso, Gilberto Pichetto Fratin e Anna Maria Bernini, insieme al Sottosegretario Alessio Butti, testimonia l’interesse del Governo per una filiera strategica che non riguarda solo l’innovazione, ma anche la difesa, la cybersicurezza e la sostenibilità energetica.
Come sottolineato nel corso dei lavori, “gli Stati Generali hanno rappresentato un importante momento di confronto istituzionale tra Governo, comunità scientifica, università, centri di ricerca e sistema industriale”, con l’obiettivo di fare il punto sullo stato di avanzamento delle politiche pubbliche e delle progettualità avviate.

Ricerca, formazione e industria: i pilastri della Strategia

Al centro del dibattito, in particolare, il tema della ricerca avanzata e della formazione di competenze specialistiche, indispensabili per affrontare le sfide di un settore in rapida evoluzione. Le tecnologie quantistiche non sono più un concetto astratto: trovano applicazioni concrete in ambiti come la computazione ad alte prestazioni, la critto-sicurezza e la sensoristica di precisione, con impatti diretti su settori chiave quali telecomunicazioni, energia e difesa.
Parallelamente, lo sviluppo industriale rappresenta un nodo cruciale: occorre favorire la nascita di imprese innovative e sostenere quelle già attive, creando sinergie tra startup, grandi player e centri di ricerca. Questo approccio è essenziale per evitare che l’Italia resti ai margini di una rivoluzione tecnologica che, secondo le stime internazionali, avrà un impatto economico e geopolitico paragonabile a quello dell’avvento dell’intelligenza artificiale.

Governance e cooperazione internazionale per il quantum computing

Gli Stati Generali hanno posto l’accento sulla governance e sulla necessità di regole chiare per garantire un utilizzo sicuro e responsabile del quantum computing. La dimensione etica e la tutela della sicurezza nazionale sono priorità, soprattutto in un contesto in cui la computazione quantistica potrebbe mettere in discussione i paradigmi attuali della crittografia e della protezione dei dati.
In questo scenario, la cooperazione internazionale diventa imprescindibile: l’Italia mira a rafforzare il proprio ruolo nei programmi europei e nelle partnership globali, contribuendo alla definizione di standard condivisi e alla creazione di un mercato aperto ma sicuro.

Il futuro: azioni e investimenti per il 2026

I contributi emersi nel corso dell’evento confluiranno nelle prossime fasi di attuazione della Strategia, orientando le azioni previste per il 2026. Tra le priorità, l’incremento degli investimenti in infrastrutture di quantum computing, la creazione di laboratori nazionali di eccellenza e il potenziamento dei programmi di formazione specialistica.
L’Italia punta a consolidare il proprio posizionamento nel panorama europeo e internazionale, evitando il rischio di dipendenza tecnologica e cogliendo le opportunità di un mercato destinato a crescere in modo esponenziale. L’evento ha confermato l’importanza di un approccio interistituzionale e sistemico, capace di valorizzare le eccellenze scientifiche nazionali, sostenere la crescita di una filiera industriale competitiva e garantire l’utilizzo sicuro e responsabile delle tecnologie quantistiche.

Butti: “Il quantum non aspetta”

“Il quantum non aspetta, chi arriva tardi non recupera, chi non coordina perde e chi non sceglie viene scelto – ha sottolineato Alessio Butti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega all’Innovazione Tecnologica e alla Transizione Digitale – Sul quantum, altri paesi sono partiti prima e hanno investito molto non possiamo dunque concederci delle timidezze, dobbiamo agire con coraggio e coerenza e dobbiamo essere attrattivi e riconoscibili”. A questo proposito, il sottosegretario ha evidenziato come la strategia nazionale italiana sul quantum, approvata a luglio 2025, sia già un tratto distintivo che rende il nostro Paese riconoscibile. Per passare dalla teoria alla pratica, Butti sostiene la creazione di un centro nazionale di ricerca dedicato ad Alessandro Volta, che dovrà coinvolgere università, centri di ricerca e imprese. “Il centro Volta non sarà un luogo chiuso – ha chiarito Butti – ma una piattaforma aperta, in cui ricerca, formazione avanzata e pubblica amministrazione potranno lavorare insieme, un luogo dove la teoria diventa concretezza. È un po’ la logica della piazza aperta, dell’agorà, finalizzata al bene finale che è il bene comune. Nel mondo guardano l’Italia con crescente interesse e rispetto per quello che stiamo facendo prima di molti altri paesi: è il segnale che è percepita come un interlocutore credibile, in grado di guidare questa delicata trasformazione”

“Stiamo lavorando alla costruzione di un ideale ponte strategico con il progetto di un Cern per l’intelligenza artificiale, nella convinzione che il futuro del quantum non possa essere pensato come una tecnologia a sé stante e isolata, ma come parte di questo ecosistema integrato – ha spiegato – Se ci fosse la possibilità di portarlo qui sul territorio italiano – ha proseguito – noi saremmo felicissimi e al servizio di questo importante obiettivo, anche perché il Cern IA non è solo un progetto, è la dimostrazione di una scelta politica e strategica importante”.

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