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Sdn, mercato a 156 miliardi entro il 2031: crescita record al 26,6%



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Il Software Defined Networking, tecnologia che separa il piano di controllo dal piano dati per rendere le reti programmabili e agili, è destinato a quintuplicare dai 30,6 miliardi di dollari del 2024 entro l’inizio del prossimo decennio, spinto da cloud, 5G e data center

Pubblicato il 19 dic 2025



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Il mercato globale del Software Defined Networking (Sdn) è pronto a vivere una crescita senza precedenti: secondo il report Valuates pubblicato da PR Newswire, il giro d’affari passerà dai 30,6 miliardi di dollari del 2024 a 156,55 miliardi entro il 2031, con un Cagr del 26,6%. Un’espansione che non è solo quantitativa, ma qualitativa: l’Sdn rappresenta infatti il cambio di paradigma più radicale nella gestione delle reti degli ultimi decenni, spostando il baricentro dall’hardware al software e introducendo un modello di controllo centralizzato, automazione e programmabilità.

In un contesto dominato da cloud, edge computing e 5G, le reti tradizionali mostrano limiti strutturali: rigidità, costi elevati e complessità di gestione. L’Sdn interviene per superare queste barriere, separando il piano di controllo da quello dati e consentendo una gestione dinamica e intelligente delle risorse di rete. “La programmabilità è la chiave per scalare e innovare”, sottolinea il report, evidenziando come questa tecnologia sia ormai imprescindibile per telco, hyperscaler e imprese.

Scenario globale e trend di crescita

Il dato più eclatante è la proiezione di mercato: oltre 156 miliardi di dollari entro il 2031. Una cifra che riflette la convergenza di più fattori: esplosione del traffico dati, proliferazione di dispositivi IoT, necessità di reti agili per applicazioni mission-critical e spinta verso architetture cloud-native. Il Cagr del 26,6% indica una adozione accelerata, con investimenti concentrati su data center, operatori di telecomunicazioni e grandi imprese.

Il report evidenzia come la crescita sia trainata da controller Sdn e switch programmabili, segmenti che consentono di orchestrare la rete in modo centralizzato e di applicare policy dinamiche. Non si tratta di un trend isolato: l’SDN è parte di un ecosistema che include Nfv (Network Function Virtualization), orchestrazione multi-cloud e security by design.

Perché l’Sdn è strategico per telco e cloud

Per gli operatori di telecomunicazioni, l’Sdn è molto più di una tecnologia: è una leva competitiva. Le reti mobili di nuova generazione, in particolare il 5G, richiedono network slicing, gestione dinamica delle risorse e capacità di integrare servizi verticali. L’Sdn abilita tutto questo, riducendo la dipendenza da hardware proprietario e accelerando il time-to-market.

Il modello cloud-native spinge verso architetture aperte e interoperabili. Gli hyperscaler e i provider di servizi cloud stanno adottando Sdn per garantire scalabilità elastica, ottimizzare i flussi di traffico e migliorare la resilienza. In questo scenario, la programmabilità della rete diventa un asset strategico per supportare applicazioni come AI distribuita, edge computing e smart city.

Controller e switch programmabili: il cuore dell’innovazione

Il controller Sdn è il cervello della rete programmabile: centralizza il piano di controllo, consentendo di definire policy, monitorare performance e reagire in tempo reale ai cambiamenti. Questa capacità di orchestrazione è fondamentale per ambienti complessi come i data center hyperscale, dove la gestione manuale è impraticabile.

Gli Sdn switch, invece, rappresentano la componente fisica che traduce le istruzioni software in azioni concrete. Grazie alla separazione tra hardware e software, gli operatori possono implementare routing intelligente, segmentazione dinamica e bilanciamento del carico, migliorando efficienza e sicurezza.

Implicazioni per 5G, slicing e virtualizzazione

Il 5G è il terreno ideale per l’Sdn. Funzionalità come il network slicing, che permette di creare reti virtuali dedicate a specifici servizi, richiedono un livello di controllo e flessibilità impossibile da ottenere con architetture tradizionali. L’Sdn, insieme alla Nfv, consente di virtualizzare le funzioni di rete, riducendo costi e complessità.

ùPer le telco, questo significa poter offrire servizi personalizzati per settori come industria, sanità e PA, aprendo la strada a modelli di business innovativi come il network-as-a-service. La capacità di orchestrare risorse in tempo reale diventa un vantaggio competitivo cruciale.

Sicurezza e governance: policy dinamiche e compliance

La centralizzazione del controllo non è solo un fattore di efficienza, ma anche di sicurezza. L’Sdn permette di applicare policy coerenti su tutta la rete, segmentare il traffico e reagire rapidamente alle minacce. In un contesto di cyber risk crescente, questa capacità è vitale per garantire compliance e resilienza.

Il report sottolinea come la sicurezza integrata nell’architettura Sdn riduca i punti ciechi e faciliti l’adozione di modelli zero trust, sempre più richiesti dalle normative internazionali.

Ecosistema e opportunità per il mercato italiano

L’Italia, nel quadro del Pnrr e della transizione digitale, ha l’opportunità di sfruttare l’Sdn per accelerare progetti di smart manufacturing, e-health e campus 5G. Gli operatori locali possono posizionarsi come hub di sperimentazione, collaborando con vendor globali e integratori di sistema.

La sfida è duplice: formare competenze specialistiche e sviluppare un ecosistema interoperabile. La filiera italiana può giocare un ruolo chiave nella creazione di soluzioni verticali basate su Sdn, con impatti positivi su competitività e innovazione.

Sfide operative e roadmap di adozione

Nonostante le opportunità, l’adozione dell’Sdn comporta sfide organizzative e tecniche. La complessità richiede nuove competenze, modelli DevOps e processi di change management. È essenziale pianificare una migrazione graduale, iniziando da domini non critici per testare governance e performance.

Il successo dipenderà dalla capacità di integrare l’Sdn con infrastrutture legacy, evitando interruzioni e garantendo continuità operativa. La collaborazione con partner tecnologici e la definizione di standard aperti saranno fattori determinanti.

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