l’analisi

Cavi sottomarini, il “fine vita” entra nell’agenda globale: focus su riciclo e vincoli regolatori



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Una review pubblicata sul Journal of Environmental Management delinea il primo quadro sugli impatti ambientali della dismissione: riciclabilità oltre il 95%, effetti locali e di breve durata, limiti operativi in caso di seppellimenti profondi e ostacoli dagli incroci con altri cavi. In evidenza anche il riuso delle fibre come sensori distribuiti per tsunami ed ecosistemi marini. Ma bisogna fare attenzione alle normative

Pubblicato il 30 dic 2025



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Una review peer‑reviewed, “Environmental considerations for the decommissioning of subsea cables”, mette per la prima volta in fila driver, evidenze e raccomandazioni per la rimozione o il riuso dei cavi sottomarini fuori servizio. È una svolta per l’ecosistema digitale perché i cavi sottomarini trasportano il 99,9% del traffico dati globale e la loro rete supera 3,5 milioni di chilometri: la stagione della gestione a fine vita diventa una componente strategica della pianificazione delle nuove rotte e del riuso del fondale in un mare sempre più affollato da rinnovabili, interconnessioni energetiche e nuovi sistemi ottici. Il punto della review: recuperare conviene economicamente e in ottica di economia circolare e, se fatto bene, impatta poco e localmente, ma non sempre è possibile, né sempre è la scelta migliore.

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