Cervelli in fuga verso Facebook. Google licenzia la “gola profonda”

Licenziamento al volo per il dipendente responsabile della fuga di notizie. BigG sta mettendo a punto strategie aziendali per arginare l’emorragia di dipendenti

Pubblicato il 11 Nov 2010

Cervelli in fuga verso Facebook. Google licenzia la “gola profonda”

Google alzerà del 10% lo stipendio di tutti i dipendenti. La
notizia è vera, ma Mountain View non ha perdonato e ha licenziato
il dipendente che ha passato a Business Insider e a Fortune il memo
interno in cui l'amministratore delegato Eric Schmidt
annunciava ai dipendenti l'aumento. La notizia è poi
rimbalzata su tutti i media americani ed è stata confermata dallo
stesso Schmidt, ma Google non ha comunque gradito l'iniziativa
e ha preferito stroncare subito la voglia di altri dipendenti di
seguire le sue orme facendosi "sfuggire" notizie
riservate. Massimo riserbo sul nome del dipendente e no comment
della società sulla vicenda: "non rilasciamo commenti sulle
questioni che riguardano il personale" – ha detto un
portavoce. Secondo Cnn Money il dipendente è stato informato
"entro poche ore dall'accaduto" del
licenziamento.

La notizia, riportata anche dal Wall Street Journal, riguarda
l'emigrazione da parte dei cervelli di Google verso verso
Facebook e Big corre ai ripari. Proprio per arginarla il motore di
ricerca ha deciso di alzare gli stipendi del 10% a tutti e 23mila
lavoratori sparsi per il mondo, senza distinzioni di livello.
“Vogliamo essere sicuri che percepiate di essere ricompensati per
il duro lavoro – ha spiegato il ceo di Mountain View Eric
Schmidt,a nnunciando l'iniziativa ai dipendenti-. Vogliamo
continuare a lavorare con la gente migliore in Google”.

Diversi sviluppatori e ingegneri, tra cui spiccano i nomi di David
Fosher, Sheryl Sandberg, Elliot Schrage, Bret Taylor (uno dei
creatori di Google Mpas) e Gokul Rajaram (padre della piattaforma
pubblicitaria AdSenes che era andato via per fondare una start up e
poi è stato cooptato in Fb per 10 milioni di euro) sono infatti
passati dal motore di ricerca al social network di Zuckerberg,
attirati da una realtà in forte crescita e ottimi guadagni.
Secondo LinkedIn sono oltre 254 i professionisti passati al social
network, pari a circa il 10% della forza lavoro.

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