DIRETTIVA NIS

Cybersecurity, ecco le linee guida italiane

Via alla condivisione con i 465 operatori dei servizi essenziali. Si punta a innalzare la sicurezza di reti e sistemi, e garantire la resilienza dell’intero Sistema-Paese. Fra i 4 e i 12 mesi per recepire le nuove procedure

Pubblicato il 03 Lug 2019

Enzo Lima

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L’Italia si è dotata delle linee guida in tema di cybersecurity. Tassello fondamentale nell’ambito della Direttiva europea Nis (Network and information security) sul rafforzamento delle risposte da parte degli Stati membri ad un attacco cibernetico.

L’approvazione delle linee guida è stata frutto di un ampio lavoro – coordinato dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) con tutti gli “attori Nis” italiani – che ha visto in campo i Ministeri dello sviluppo economico, delle infrastrutture e dei trasporti, dell’economia e delle finanze, della salute, dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, in collaborazione con Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano.

Le linee guida, basate sul framework nazionale per la cybersecurity, saranno condivise nel mese di luglio con i 465 Operatori di servizi essenziali (Ose) individuati nel dicembre 2018 – annuncia una nota della Presidenza del Consiglio – ossia con le organizzazioni pubbliche e private che garantiscono i servizi indispensabili nei settori energia, trasporti, bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, sanitario, fornitura e distribuzione di acqua potabile. “Si tratta di un decisivo passo in avanti sul fronte della sicurezza cibernetica e della protezione dei dati, in quanto vengono indicati in concreto agli Operatori di servizi essenziali gli strumenti e le procedure necessari per innalzare la sicurezza di reti e sistemi, e garantire, quindi, la resilienza dell’intero Sistema-Paese”, si legge sempre nella nota.

Gli Ose avranno poi tra i quattro ed i dodici mesi di tempo per uniformarsi alle linee guida, a seconda delle specificità. “Le Autorità competenti, dal canto loro, sono pronte ad assistere gli Operatori per facilitare l’applicazione delle misure di gestione, prevenzione e mitigazione del rischio cyber. Un parametro, quello della compliance, che guiderà poi le stesse Autorità Nis nello svolgimento delle attività ispettive loro affidate dal decreto legislativo che ha recepito la Direttiva Nis nel nostro ordinamento”.

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