Alibaba porta in Cina il made in Italy

Accordo del Governo italiano con il colosso cinese dell’e-commerce per distribuire i prodotti tricolori. Un team dedicato lavorerà a Pechino gomito a gomito con le aziende per sviluppare le attività di commercio elettronico sulla piattaforma

Pubblicato il 11 Giu 2014

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Jack Ma, l’uomo che ha inventato Alibaba, aveva già incontrato Matteo Renzi a Roma nelle scorse settimane. E proprio in quel primo colloquio faccia a faccia potrebbero aver posto le basi per l’accordo che oggi Federica Guidi, ministro per lo Sviluppo economico, siglerà a Pechino proprio con il magnate dell’e-commerce cinese, alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del premier cinese Li Keqiang. A dare la notizia è il Sole24Ore. L’obiettivo è quello di portare in Cina il Made in Italy, e nello specifico di creare una vetrina virtuale ad hoc per i prodotti italiani sulla piattaforma di Alibaba. Il teatro della firma sarà la Great hall of People di Pechino, durante il Business Forum tra Italia e Cina.

Il memorandum of understanding tra il Governo Italiano e il gigante dell’e-commerce renderà possibile lo “sbarco” su Alibaba delle imprese italiane, ed è uno dei dieci accordi tra Italia e Cina scaturiti dal summit di Pechino.

Nei mesi scorsi anche Gran Bretagna e Francia avevano stretto accordi con il gigante Cinese dell’e-commerce. La delegazione Italiana guidata dal ministro Guidi ha tra l’altro, prendendo parte al suo arrivo a Pechino a una cena di accoglienza, ha avuto modo di incontrare il ministro cinese del Commercio estero, Gao Hucheng, e gli ha fatto presente la necessità di rafforzare i controlli contro falsi e frodi nell’e-commerce.

Nello specifico, anticipa il quotidiano, il memorandum vuole fornire servizi per le società italiane che vogliano sbarcare su Tmall e promuovere le vendite dei loro prodotti in Cina. Alibaba metterà a disposizione un gruppo di persone dedicato che lavorerà in Cina a contatto con le aziende italiane, e si impegna a rafforzare la cooperazione a difesa della proprietà intellettuale, promuovendo campagne specifiche per i prodotti italiani e mettendo a disposizione operatori della logistica. Il team cinese potrà anche indicare quali sono i prodotti più appetibili per la fascia alta degli acquirenti locali. In programma anche una intensa campagna di promozione dei marchi italiani.

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