LA PROTESTA

Almaviva, 4.500 in piazza per la sede a Palermo

Una parte degli uffici è sotto sfratto e attende una soluzione per assicurare continuità alle attività. Salvo Ugliarolo (Uilcom): “Preoccupazione per il futuro, i manifestanti sono in balia di una burocrazia lenta e macchinosa, che tutto fa tranne che essere al servizio del cittadino”

Pubblicato il 29 Gen 2014

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“In queste ore i nostri colleghi del gruppo Almaviva di Palermo stanno manifestando per dare voce a una problematica legata alla sede che sta mettendo a repentaglio il loro futuro. Noi siamo con loro”. Lo afferma in una nota Salvatore Ugliarolo, segretario nazionale Uilcom, rispetto al problema aperto su una delle due sedi della società a Palermo, che è sotto sfratto e rispetto alla quale le istituzioni locali si sarebbero offerte di trovare una soluzione, anche mettendo a disposizione un locale sequestrato alla Mafia. Ugliarolo prende posizione “nei confronti delle Istituzioni regionali e cittadine che debbono necessariamente incontrare le parti sociali al più presto perché la soluzione del problema sede di Almaviva richiede la massima urgenza e, soprattutto, una soluzione definitiva. Oggi – continua Ugliarolo – in 4.500 sono scesi in piazza a Palermo per manifestare la loro preoccupazione sul futuro della loro sede ancora in balia di una burocrazia lenta e macchinosa che tutto fa tranne che essere al servizio del cittadino”.

“Nonostante la disponibilità delle Istituzioni – prosegue Ugliarolo – i tempi interminabili della pubblica amministrazione stanno minando un processo non solo di sviluppo ma, ed è ancora più grave, di stabilità economica e sociale di 4.500 lavoratori e lavoratrici siciliani che già, quotidianamente, combattono una battaglia di sopravvivenza in un contesto regionale non privo di problemi. La Uilcom, in concerto con la Segreteria regionale siciliana, le Rsu e i lavoratori, richiede un confronto serio e immediato affinché la vicenda si concluda il prima possibile attraverso una veloce destinazione e gestione della sede preposta”.

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