ANTITRUST

Antitrust, Google vs Russia: “Faremo appello contro la sentenza”

Secondo le autorità di Mosca le app preinstallate su Android violano le norme sulla concorrenza: 18 mesi per modificare i contratti con i vendor di smartphone. Ma BigG non ci sta e annuncia il ricorso

Pubblicato il 17 Nov 2015

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Google farà appello contro la decisione dell’Antitrust russo che ha decretato che il colosso americano ha infranto le leggi sulla concorrenza abusando della sua posizione dominante con la sua piattaforma mobile Android. Lo ha reso noto Google stessa.

Lo scorso settembre l’autorità russa che vigila sulla concorrenza ha sentenziato che Big G viola la normativa antitrust del Paese perché “obbliga” i produttori di cellulari a pre-installare i servizi targati Google sui loro device. La decisione – che impone a Google di modificare entro il 18 dicembre i contratti con i vendor di smartphone – è stata letta dagli osservatori americani come un colpo inferto alle mire di Mountain View di consolidare il dominio di mercato anche in Russia e un tentativo di restituire quote alla sua rivale locale Yandex. Non caso, all’indomani della sentenza, le azioni del motore di ricerca russo sono salite del 13%.

Era stata proprio Yandex a inviare un esposto all’Antitrust russo a inizio anno chiedendo che l’autorità imponesse al potente concorrente americano di “slegare” i suoi servizi dal sistema operativo Android e dalla piattaforma di distribuzione delle applicazioni Google Play. Yandex spiegava che il fatto che Google leghi le sue app e servizi ai cellulari Android spinge gli utenti a preferire i servizi del colosso americano, dalla ricerca alle mappe, limitando la loro scelta e lo spazio per i servizi concorrenti, come quelli di Yandex. Il rivale russo ha del resto perso molte quote di mercato, riporta Bloomberg, da quando anche in Russia si sono ampiamente diffusi i telefoni Android (e quindi il motore di ricerca di Google): lo share di Yandex nelle ricerche online in Russia era ad agosto 2015 il 50% inferiore rispetto a gennaio 2014, mentre lo share di Google è salito dal 34% al 42% (dati di LiveInternet.ru).

“Abbiamo intenzione di contestare la decisione dell’Antitrust russo e spiegare in tribunale perché la consideriamo priva di fondamento”, spiega ora Google nel suo blog ufficiale russo. “I produttori di device sono liberi di usare Android con o senza le applicazioni di Google e i consumatori hanno la piena libertà di usare applicazioni rivali”, è la posizione di Mountain View.

La battaglia di Yandex rischia di creare non pochi problemi a Google perché non si ferma alla Russia: come riferisce Reuters, la società russa ha chiesto anche alla Commissione europea di indagare sulle pratiche di Google nell’Unione europea in relazione ad Android. “Speriamo che la decisione dell’Antitrust aiuti a ripristinare una corretta concorrenza sul mercato”, ha commentato Yandex all’indomani della decisione dell’autorità russa. “Anche se la Commissione europea ha avviato un’indagine preliminare su questi comportamenti, la Russia è la prima giurisdizione a riconoscerli come anticompetitivi”. Yandex ha chiesto già da aprile alla Commissione di indagare sul comportamento di Google e ora dichiara che la decisione russa è “istruttiva, una conclusione che può essere prontamente adottata in altre giurisdizioni, compresa l’Ue”.

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