Apple apre il “suk” dei dati personali. Voucher in cambio di informazioni

Via alla app Been Choice che per la prima volta è in grado di filtrare anche la pubblicità all’interno di app come Facebook. L’utente può scegliere fra bloccare gli spot o accettarli. E se accetta, i suoi dati di navigazione saranno ceduti in cambio di soldi, o di buoni Amazon

Pubblicato il 07 Ott 2015

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Apple lancia una nuova app blocca-pubblicità. Been Choise funzionerà con iOs e consentirà di filtrare spot non solo sui siti mobili, ma anche – è la prima volta che succede – dalle app, da Facebook alla “News” della stessa Apple. L’annuncio dell’operazione è già accompagnata da polemiche: rappresenta non solo un colpo per gli inserzionisti online ma soprattutto per il mondo delle app. Ma la mossa viene anche salutata come “bizzarra” da molte testate: “Potrebbe trattarsi del Manifesto filosofico di Apple sui diritti degli utenti – scrive il quotidiano economico Fortune -. O forse, più semplicemente, qualcuno del team di revisione dell’App Store stava facendo un pisolino…”.

Ma la caratteristica della nuova app è anche un’altra: una volta scaricata dall’App Store, l’applicazione chiederà all’utente se vuole effettivamente bloccare la pubblicità o se invece preferisce accettarla in cambio di vouche per Amazon o pagamenti via PaylPal. In cambio, dovrà cedere i dati sul suo utilizzo dello smartphone. L’utente potrà guadagnare fino a 20 dollari al mese.

Been Choise rientra nel relativamente nuovo mercato degli ad blocking. Già criticato perché toglie entrate pubblicitarie ai siti, l’ad-blocking potrebbe ora minacciare la sopravvivenza di tutte le app gratuite che si finanziano con gli spot.

Da tempo presenti sui pc, i software che liberano gli utenti dagli spot sono sbarcati anche sugli smartphone. Bandendo foto e video promozionali, i filtri consentono di caricare le pagine web più velocemente e di risparmiare traffico dati, ma hanno una ricaduta sulle entrate pubblicitarie.

Stando a uno studio diffuso due mesi fa da Adobe e PageFair, i blocca-spot sui browser costeranno 21,8 miliardi di dollari a livello globale nel 2015, in termini di mancati ricavi pubblicitari. I filtri che bloccano le pubblicità anche all’interno delle applicazioni potrebbero far crescere la cifra.

Been Choise funziona dirottando il traffico su suoi server, dove gli spot vengono rimossi prima che il contenuto delle app sia mostrato all’utente. Questo consente ai proprietari del filtro di ottenere info sugli utenti, compreso il “contenuto di comunicazioni e transazioni”, si legge nelle condizioni d’uso.

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