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Apple, la credit card già attiva per “clienti selezionati”: focus sulla privacy

Da oggi gli utenti interessati possono richiedere la carta virtuale: si può utilizzare da subito nell’iPhone grazie alla app Wallet e al sistema Apple Pay. Per gli analisti possibilità di ricavi ad alto margine dopo il primo anno, ma il valore aggiunto è la fidelizzazione al brand e all’ecosistema della Mela

Pubblicato il 06 Ago 2019

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La carta di credito di Apple è pronta ad arrivare nell’iPhone di un gruppo selezionato di clienti della Mela. L’azienda di Cupertino ha fatto sapere che un numero limitato di consumatori che hanno espresso interesse nella card riceveranno da oggi degli inviti per registrarsi al servizio offerto in alleanza con la banca americana Goldman Sachs.

Apple aveva annunciato a marzo la novità per i pagamenti via iPhone. Nei giorni scorsi, in concomitanza con la pubblicazione del report trimestrale, il ceo Tim Cook ha ribadito il lancio imminente della Apple card.

L’obiettivo di Apple è rilanciarsi nel business dei servizi per far fronte al risagno di vendite dello smartphone, puntando su un prodotto facile da usare, subito disponibile sull’iPhone e focalizzato sulla privacy. Per Goldman Sachs la partnership con Apple sulla credit card permette di sostenere la diffusione del nuovo marchio per le attività consumer della banca, Marcus, lanciato nel 2015.

La carta di credito di Apple (virtuale, ma i clienti che lo desiderano possono richiedere la versione fisica in titanio), è una funzionalità aggiuntiva per i pagamenti via iPhone. Dallo smartphone si fa richiesta per la carta di credito e l’attivazione, tramite Apple Wallet e Apple Pay, è immediata (una volta superato il processo di approvazione). Per l’uso, basta avvicinare l’iPhone o la carta fisica a un terminale di pagamento come il Pos.

Sulla carta fisica in titanio non ci sarà alcun numero impresso come sulle carte di credito tradizionali: il numero sarà invece conservato su un chip dentro l’iPhone, che genera anche i numeri unici per gli acquisti online o via smartphone che richiedono questa tecnologia come sistema di sicurezza.

Gli utenti dell’iPhone che pagano con la carta di credito Apple hanno il 2% di cash back sugli acquisti tramite il servizio Apple Pay. Non ci sono costi aggiuntivi e viene inclusa al servizio una app che permette di gestire il conto connesso con la carta di credito e tenere traccia delle transazioni effettuate.

Apple ha dedicato particolare attenzione alla privacy: l’azienda assicura che le informazioni sugli acquisti saranno conservate sull’iPhone dell’utente e non visibili all’azienda. Goldman Sachs non potrà usare tali dati per finalità di marketing, nemmeno per vendere altri prodotti Goldman Sachs.

Gene Munster, managing partner di Loup Ventures, ha commentato su Reuters l’arrivo sul mercato della Apple card affermando che l’adozione sarà probabilmente lenta nel primo anno, ma che entro il 2023 questo prodotto potrebbe generare ricavi per 1,4 miliardi di dollari. Si tratterebbe di ricavi con alti margini e che aggiungerebbero circa l’1,8% in più al totale degli utili di Apple. La carta fornisce un complemento all’attività Apple Pay, che ha circa 50 milioni di utenti oggi e che varrà 5,38 miliardi di dollari nel 2023 secondo Munster.

Elemento ancora più rilevante, secondo Ben Bajarin, analista di Creative Strategies, il successo della credit card potrebbe rappresentare per Apple un ulteriore fattore di fidelizzazione del cliente. Il peso sulle revenue (Apple ha fatturato 265,6 miliardi nel 2018) potrebbe non essere così rilevante, ma tenere i clienti legati al brand e all’ecosistema Apple è quello che per il colosso di Cupertino vale di più, anche perché dà spazio alla Mela per continuare a proporre nuovi servizi a valore aggiunto.

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