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Archivi digitali, l’Abruzzo punta sul riuso

Adottata la piattaforma digitale DoQui di Csi Piemonte per gestire documenti, protocolli e delibere del Consiglio regionale. Stimati risparmi per centinaia di migliaia di euro

Pubblicato il 20 Set 2013

L.M.

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L’Abruzzo si affida alle competenze informatiche del Piemonte. Sarà una soluzione informatica realizzata dal Csi Piemonte, la piattaforma documentale DoQui, a gestire in maniera completamente digitalizzata i documenti dell’archivio, il protocollo e le delibere del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, grazie a un protocollo d’intesa recentemente siglato con il Consiglio Regionale del Piemonte.

Questo significa non solo ridurre la quantità di documentazione cartacea conservata, ma anche prevedere che l’intero iter amministrativo si svolga senza produrre e stampare nulla, aumentando l’accessibilità e la reperibilità dei dati, così come la fruizione e il riutilizzo.

Il progetto DoQui è nato nel 2007 dalla collaborazione fra Regione Piemonte, Comune e Provincia di Torino, con l’obiettivo di realizzare un prodotto unico e facilmente adottabile da tutte le realtà della pubblica amministrazione nazionale e dalle aziende private. Questo sistema di gestione documentale avanzato, totalmente open source e a basso costo di adozione, permette di strutturare in formato digitale l’intera documentazione relativa ad atti amministrativi, archivio e protocollo di un ente, oltre ad esempio a dossier dei dipendenti (Cud, cedolini…), documenti contabili (ordini, fatture, bilanci…), pratiche edilizie, denunce Ici, documenti giudiziari.

Oggi DoQui è utilizzato da 25 enti, tra cui la Regione e il Consiglio regionale piemontese, le Province di Torino, Novara, Asti e Biella, la Città di Torino, l’Iren, il Tribunale di Torino, le Regioni Valle d’Aosta, Liguria e Puglia e la Repubblica di San Marino. Nei suoi archivi sono presenti circa 12 milioni di documenti elettronici. Secondo una stima effettuata, produrli su carta e stamparli avrebbe sull’ambiente un impatto di circa 350 tonnellate di CO2, per assorbire la quale servirebbe un quarto degli alberi presenti a Torino.

“Siamo orgogliosi che il Consiglio Regionale dell’Abruzzo abbia colto le potenzialità e la filosofia di DoQui – dichiara Davide Zappalà, presidente del Csi Piemonte, la società in house della Regione Piemonte – e ci auguriamo che la sua diffusione possa essere sempre più pervasiva, perché rendere nativamente digitali le filiere documentali consente di ottenere significativi benefici economici e di razionalizzazione delle risorse. Ad esempio, se consideriamo i dati dell’Osservatorio ICT del Politecnico di Milano sui risparmi rispetto al ciclo ordine-pagamento, possiamo valutare che la dematerializzazione dei soli mandati di pagamento della Regione Piemonte e della Città di Torino equivale a grandi linee a un risparmio complessivo di circa 500.000 euro all’anno”.

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