Asati: “Il piano banda ultralarga del governo danneggia gli investimenti di Telecom”

Secondo l’associazione che rappresenta i piccoli azionisti la scelta della tecnologia Fttb/h, “va in conflitto con il modello regolatorio Agcom e il principio di neutralità tecnologica”, puntualizza il presidente Franco Lombardi. Colpita dalla misura anche Fastweb. Pronta la lista per il rinnovo del collegio sindacale in vista dell’assemblea di aprile: candidati Volpato e Ascoli

Pubblicato il 02 Dic 2014

Asati attacca la Strategia del governo sulla banda ultralarga. Nel suo intervento in occasione del convegno annuale dell’associazione, il presidente Franco Lombardi, ha evidenziato le criticità relative alle modalità di raggiungimento degli obiettivi Ue al 2020: 50% delle famiglie abbonate al 100 Mibit/s e 85% di copertura della popolazione a 100 Mbit/s.

“Nell’ambito del documento governativo sulla “Strategia italiana per la banda ultralarga” il raggiungimento dell’obiettivo sul 100 Mbit/s si basa sull’architettura Fttb/h – ha sottolineato Lombardi – e su strumenti finanziari per l’accesso al debito e/o mediante misure di defiscalizzazione (credito di imposta fino al 50% degli investimenti sulle infrastrutture “passive”)”. Secondo Asati, il governo favorendo questa soluzione per l’obiettivo sui 100 Mbit/s, “ha contraddetto il modello regolatorio messo a punto da Agcom basato su una concorrenza infrastrutturale imperniata sull’architettura Fttc, peraltro utilizzata dai principali peers europei”. Inoltre dal documento governativo non emerge alcuna certezza riguardo al concreto utilizzo del piano europeo da 300 miliardi di investimenti annunciato da Junker.

“La scelta del modello architetturale Fttb/h danneggerebbe quegli operatori (Telecom Italia in primis e in parte Fastweb) – ha spiegato ancora Lombardi – che già hanno investito sul Fttc e i cui piani di sviluppo si basano, appunto, su questa tecnologia”.

“Dal momento che la stessa Agcom ha già accertato l’esistenza di una concorrenza infrastrutturale basata sulla soluzione Fttc e che il piano di Telecom Italia rappresenta l’unico piano ‘credibile’ – ha ricordato il numero uno di Asati – il concreto raggiungimento degli obiettivi posti dall’Agenda digitale europea non può essere imposto (in modo dirigistico) attraverso la scelta di una diversa architettura (Fttb/h), anche perché verrebbe meno il principio della neutralità tecnologica, sancito anche a livello europeo”.

In assemblea Asati ha annunciato anche di voler procedere alla presentazione di una propria lista per il rinnovo del collegio sindacale in occasione dell’assemblea degli azionisti di Telecom Italia, in programma ad Aprile 2015. “A questo scopo ci siamo già attivati con Consob, Abi, Banca d’Italia e gli uffici della società – ha annunciato Lombardi – I nostri candidati sono il Giuseppe Ascoli e Franco Volpato”.

Lombardi ha infine ricordato che la prossima assemblea dovrà essere l’occasione di rivedere anche lo statuto della società. Secondo Asati, infatti, “la ripartizione di 4/5 e 1/5 agli azionisti di maggioranza e minoranza non ha più senso e quindi va cancellato”, dato il progressivo mutamento della società in una public company.

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