ELEZIONI 2013

Assodigitale: start up e crowdfunding chiavi di volta

In vista delle prossime elezioni l’associazione sollecita la politica: azioni di sostegno economico da parte del governo e spinta alla formazione professionale per velocizzare l’attuazione dell’Agenda digitale

Pubblicato il 05 Feb 2013

Michele Ficara, presidente di Assodigitale

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La promozione e l’utilizzo del Digitale come leva di sviluppo industriale e sociale del nostro Paese non può più prescindere da una chiara, corretta e fattiva applicazione delle tematiche indicate all’interno dell’Agenda Digitale Europea, declinandole in maniera sostenibile anche per il nostro paese. Eppure nonostante questo, pur trovandoci in piena campagna elettorale, i temi dell’Agenda Digitale, dello sviluppo e dell’innovazione, sicuramente non sono stati l’argomento principale, il cavallo di battaglia dei programmi delle diverse coalizioni. Quando, invece, sono due anni che tutti i player e gli operatori della Digital Economy italiana chiedono a gran voce, che tutte le tematiche su innovazione, ricerca tecnologica, riduzione del digital divide del nostro paese e copertura di tutto il territorio con la rete siano argomenti prioritari nell’agenda di lavoro del governo italiano. Assodigitale lo scorso dicembre prese in esame il documento ufficiale di 25 pagine rilasciato da Mario Monti, denominato l’Agenda Monti. Lo scopo era cercare, nel mare magnum delle varie dichiarazioni d’intenti, qualcosa che interessasse da vicino l’ambiente digitale, purtroppo però nel documento ufficiale, veramente ben confezionato nelle apparenze come ottimo esercizio di diplomazia omnicomprensiva dei vari e noti problemi del paese Italia, non c’erano grandi novità. Un solo capitolo denominato “Italia 2.0” e l’Agenda digitale, inserita bene all’interno del capitolo dedicato alle misure da adottare per favorire la crescita economica italiana dove si accenna in maniera sommaria alle “opportunità offerte dalle tecnologie ICT” per recuperare i ritardi tragicamente accumulati dall’Italia. Una sorta di riedizione riassunta di alcuni aspetti del famigerato “Decreto Crescitalia 2.0”, senza nessun nuovo spunto di riflessione o nuova indicazione strategica. Bei principi e indicazioni strategiche, ma senza nessun riferimento concreto su linee operative, tempi di realizzazione e obiettivi tangibili e misurabili dagli stakeholder coinvolti.

Il problema è che il digitale oggi deve essere considerato da tutti come concreta leva per il rilancio del sistema paese Italia. E’ necessario sollecitare interventi governativi capaci di concretizzare e rendere tangibili e fattibili i contenuti dell’Agenda Digitale, anche con azioni di sostegno economico e finanziamenti o preparando figure professionali competenti, in grado di intervenire sia in ambito pubblico che privato, se si vuole fare dare una spinta all’economia del nostro paese. Tutte le realtà istituzionali, sociali e aziendali devono sfruttare la risorsa Digitale se intendono avvalersi del Vantaggio Competitivo e rendere più moderno e innovativo il Sistema Industriale italiano. Rientra ad esempio in quest’ottica un sistema che promuova e sostenga la nascita di Startup e ponga le basi per una chiara affermazione e diffusione del Crowdfunding anche nel nostro paese. Ora attendiamo con ansia i prossimi appuntamenti cruciali del 17 febbraio e dell’1 marzo, in cui si prenderanno importanti decisioni in merito al documento elettronico, all’autocertificazione delle startup e all’approvazione dello statuto dell’Agenda Digitale, sperando di iniziare a vedere finalmente l’attuazione degli obiettivi e delle idee illustrate nel Decreto Sviluppo.

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