IL PIANO

Banda larga, Giacomelli: “Senza intervento pubblico niente obiettivi europei”

Il sottosegretario alle Comunicazioni scrive al Corriere della Sera: “Il governo non vuole sostituirsi ai privati, ma userà tutte le prerogative che gli competono”. Obiettivo: portare l’Italia ai vertici Ue

Pubblicato il 15 Mag 2015

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“Nessuno, nel governo, vuole sostituirsi ai privati, scrivere piani industriali o allungare slide sulle scrivanie degli altri. Ciascuno ha il suo ruolo e le sue prerogative” ma “senza risorse pubbliche oggi non avremmo neppure la copertura di banda larga in molte regioni. E senza intervento pubblico rimarrebbero un miraggio i nuovi più impegnativi obiettivi europei”. Così il sottosegretario alle Comunicazioni Antonello Giacomelli, in una lettera sul “Corriere della Sera” di oggi, risponde alle critiche mosse all’interventismo del governo in materia di banda ultralarga.

Giacomelli assicura che verranno usate “solo” e “tutte” le prerogative che, sottolinea, “ci competono e che abbiamo il dovere di usare, nel rispetto dei ruoli e scelte che toccano solo ai protagonisti del mercato, ma anche pienamente coscienti che esiste un interesse generale, un bene comune, che riguarda il Paese e che tocca al governo affermare”.

“Per conoscere la linea del governo non occorrono dietrologie – aggiunge Giacomelli – basta prendere alla lettera quello che ha più volte esplicitamente ripetuto il presidente del Consiglio: consideriamo strategico recuperare il ritardo e mettere al servizio dello sviluppo del Paese la banda ultralarga con tutte le potenzialità del digitale”.

Giacomelli affronta anche la questione Telecom. “Se tutte le analisi ci collocano in fondo alla classifica europea sulla banda ultralarga, è difficile negare che esista un rapporto tra questo dato e la storia dell’ex monopolista delle telecomunicazioni – continua Giacomelli – Germania e Francia hanno saldamente mantenuto, per i loro incumbent, il controllo pubblico e oggi non sono nella nostra situazione, né mi pare mostrino di considerare la scelta italiana di privatizzare una geniale intuizione strategica su cui riflettere”.

Rispondendo ai giornalisti, a margine di una riunione del tavolo nazionale su Prato, Giacomelli ha poi sottolineato: “Il nostro obiettivo è in tre anni la banda ultra larga 100 megabit in Italia. Vogliamo passare dall’ultimo posto in Europa, nel 2020, ai posti di vertice”. “C’e’ un piano nazionale del governo- ha sottolineato- molto buono e apprezzato da tutti, rispetto al quale, per gli incentivi che mette in campo, per il cambio di normative, tutti gli operatori stanno ragionando su come riformulare e attualizzare i loro piani”. Sul nodo Telecom, Giacomelli ha aggiunto che “ci ha chiesto la riapertura della consultazione, per annunciare nuovi investimenti, Enel ha scritto ad Agcom dicendo che sulla parte delle reti anche noi siamo interessati e disponibili a collaborare anche con gli operatori di Tlc, altri come Vodafone si sono dichiarati disponibili, a Metroweb, essendo soggetto partecipato da Cdp, abbiamo chiesto di essere un motore per realizzare. Tutto questo è positivo, non tocca al governo entrare nei piani industriali dei privati, lo vediamo come una grande dinamizzazione di cui c’è bisogno”.

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