Banda ultralarga, Giacomelli: “Entro ottobre piano per le aree bianche”

Il sottosegretario alle Comunicazioni: a giorni anche i risultati della consultazione Infratel per la definizione delle zone di intervento. Recchi (Telecom Italia): “Ottima notizia perché accelera gli investimenti”

Pubblicato il 16 Set 2015

F.Me.

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“Entro ottobre” verranno comunicati i risultati della consultazione del Mise, che sarà pronta “a giorni” sulle manifestazioni di interesse degli operatori per la posa della banda ultralarga, insieme ai relativi interventi del governo nelle aree bianche. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, a margine di un convegno.

In base ai risultati della consultazione verranno stabilite, tra le 94.000 aree individuate dalla Strategia di Palazzo Chigi, quali sono le cosiddette aree nere (più operatori interessati), quelle grigie (un solo interessato) e quelle bianche, dove non c’è nessun candidato e dove, quindi, scatteranno i fondi stanziati dal Cipe e dalle Regioni per un ammontare di oltre 4 miliardi.

L’annuncio del sottosegretario Giacomelli “è un’ottima notizia, perché accelera gli investimenti”, commenta a caldo il presidente di Telecom Italia Giuseppe Recchi a margine di un convegno.

“Noi – ha aggiunto Recchi – stiamo andando molto velocemente e confermiamo la copertura al 75% entro il 2017”. Telecom, ha spiegato, procede a ritmo sostenuto e “quest’anno ha fatto crescere l’infrastruttura del 17% contro il 6-7% del resto d’Europa”.

Quanto al gruppo di lavoro messo su con Enel per sviluppare delle sinergie con l’operatore elettrico, Recchi ha detto che Telecom sta “aspettando i risultati di Enel: mettere insieme due reti non è banale. Ci sono sinergie possibili, ma poi vanno declinate nel dettaglio”. Sicuramente, comunque, “nelle aree a bassa intensità di domanda il contributo dalle sinergie può essere ancora maggiore”: In sostanza, ha concluso, “si tratta di fare più rete con gli stessi soldi”.

Nei giorni scorsi sempre Giacomelli ha annunciato che entro l’anno si partirà con la banda ultralarga. “Il Governo – ha ricordato il sottosegretario – ha forzato per avere la delibera del Cipe che sblocca la disponibilità di 2,2 miliardi di euro che saranno finalizzati ai cluster C e D, le cosiddette aree a fallimento di mercato”. Giacomelli ha spiegato ai giornalisti che “partiremo comunque entro l’anno perché ci sia sintonia tra la partenza di questo processo e l’intervento annunciato da Enel sui contatori, così da avere sinergie sia per l’abbassamento dei costi che per l’aumento degli obiettivi e arrivare, se non in ogni casa, almeno al building. Abbiamo forzato i tempi per non perdere l’occasione dell’intervento di Enel“.

Enel dal canto suo conta di terminare “entro settembre” una analisi “molto dettagliata” sulla banda ultralarga “per validare l’intuizione che il nostro coinvolgimento abbatterà di molto i costi”, come dichiarato dall’Ad Francesco Starace, nei giorni scorsi, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. “A settembre finiremo una analisi molto dettagliata di una ventina di città, piccole e medie, nelle varie zone, CDBA, per validare l’intuizione che il nostro coinvolgimento abbatterà di molto i costi”, ha detto Starace, ribadendo di credere “che a fine di questo mese finiremo l’analisi” e che sulla realizzazione della banda ultralarga “stiamo dialogando con tutti”.

Intanto anche Acea sta valutando l’ipotesi di entrare nella partita per lo sviluppo della banda ultralarga in Italia. “Siamo stati ascoltati dal Governo, abbiamo espresso la nostra opinione – ha riferito per la prima volta l’amministratore delegato della società Alberto Irace – E’ evidente che è un qualcosa in corso di definizione, non c’è ancora un modello di business definito: quando lo sarà lo valuteremo con attenzione, sicuramente io esprimo il nostro interesse”.

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