Browser libero. Fine della guerra Microsoft-Ue

L’Antitrust Ue ha accettato gli impegni di Microsoft per aumentare la concorrenza nel mercato dei navigatori. Redmond renderà disponibile nello spazio economico europeo, da marzo 2010 per 5 anni, un “Choice screen”

Pubblicato il 16 Dic 2009

La Commissione europea accetta gli impegni di Microsoft per
aumentare la concorrenza nel mercato dei browser offrendo agli
utilizzatore europei di Windows la possibilità di scegliere tra
diversi browser e permettendo ai produttori di computer e agli
utilizzatori di non utilizzare Internet Explorer. Lo ha annunciato
l'Antitrust Ue.

Con questa decisione la Commissione ha reso legalmente vincolanti
gli impegni presi da Redmond. Microsoft renderà disponibile da
marzo 2010 per cinque anni nello spazio economico europeo uno
“Choice screen”, una finestra che permetterà agli utilizzatori
di Windows Kp, Windows Vista e Windows 7 di scegliere quale
navigatore vogliono installare in aggiunta o al posto di Internet
Explorer.

Inoltre i produttori potranno installare browser concorrenti e
chiudere Explorer. Tutti i navigatori web che appariranno nella
schermata multiscelta, come Mozilla Firefox, Google Chrome, Apple
Safari e Opera, figurano tra i primi dodici navigatori maggiormente
usati in Europa.

Bruxelles riteneva che la concorrenza fosse distorta da Microsoft
perché la società offriva un vantaggio artificiale nella
distribuzione non correlato ai meriti del prodotto installato su
oltre il 90% dei pc.

Microsoft dovrà inviare rapporti regolari alla Commissione
sull'attuazione degli impegni.

A luglio Microsoft aveva avanzato delle proposte sulle informazioni
sulla interoperabilità tra prodotti di terzi e prodotti Microsoft
inclusi Windows, Windows Server, Office, Exchange, e SharePoint.
Dopo intensi negoziati, Microsoft oggi pubblica una versione
migliorata comprensiva dei documenti relativi alla
interoperabilità. Bruxelles ritiene che questo migliori
l’interoperabilità. Anche su questo ci sarà un monitoraggio
costante i cui risultati serviranno per l'inchiesta antitrust
in corso sulla interoperabilità.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati