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Casa Bianca, prima di Obama era un “inferno digitale”

Il cio dell’amministrazione americana, Brook Colangelo, svela i risultati degli interventi effettuati: “Sostituiti tutti i pc osbsoleti, realizzato un nuovo data center e aumentata del 300% la velocità delle connessioni a Internet”

Pubblicato il 14 Mar 2012

F.Me.

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All’ingresso di Obama alla Casa Bianca c’erano ancora computer con i floppy disk, un solo data center senza nessun backup e un server per le email che è rimasto bloccato per il 23% del tempo nei primi 40 giorni di mandato. Lo ha raccontato durante la Computerworld Premier 100 IT Leaders Conference Brook Colangelo, Chief Information Officer del presidente americano.

“Ci siamo subito accorti che la sezione informatica della Casa Bianca era piuttosto malmessa – ha spiegato Colangelo, il cui primo atto fu di dare a Obama il Blackberry presidenziale – più dell’82% dell’attrezzatura era ormai obsoleta, compresi diversi computer che usavano ancora i floppy disk. Inoltre c’era un solo data center, senza nessuna ridondanza”.

Proprio l’assenza di un data center di backup ha portato a diverse interruzioni del servizio di email, bloccate nel 23% dei casi per i primi 40 giorni: “Il caso peggiore fu sei giorni dopo il nostro ingresso – ha ricordato il cio – le mail furono bloccate per 21 ore di fila. In tutta la mia carriera non c’è mai stato un giorno così brutto”.

Oltre a sostituire i computer, gli interventi dell’amministrazione Obama sono andati dall’istituzione di un data center aperto 24 ore al giorno con un servizio di e-mail munito di backup e l’aumento della velocità della linea Internet del 300%. “Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto in questo settore”, ha concluso Colangelo.

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