SUPERCALCOLO

Ciniero (Ibm Italia): “Supercomputer Fermi, primato per il Paese”

Installato presso il polo d’eccellenza Cineca il Fermi si attesta al settimo posto tra i supercomputer mondiali e al secondo in Europa

Pubblicato il 04 Ott 2012

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“Vedere il Cineca ai primi posti nel mondo come polo del supercalcolo è per noi motivo di particolare orgoglio”: lo ha detto l’amministratore delegato di Ibm Italia, Nicola Ciniero, alla cerimonia di inaugurazione del “Fermi”, il supercomputer più potente d’Italia (7° posto su scala globale, 2° in Europa) installato presso il Consorzio bolognese.

“In Italia abbiamo bisogno di poli di eccellenza come il Cineca – aggiunge Ciniero – perché sono capaci sia di trainare la crescita tecnologica, sia di innescare iniziative in nuove aree di potenziale sviluppo”.

“Naturalmente non c’è innovazione senza investimenti in IT. Ma non mi riferisco solo ai grandi computer come questo: penso anche alla formazione, alle competenze scientifiche e consulenziali, alle risorse umane e ai finanziamenti. Tutto ciò – conclude Ciniero – deve essere aiutato da un più forte processo di convergenza tra istituzioni, atenei, imprese”.

Il supercomputer Fermi, basato su un sistema Blue Gene/Q di Ibm, avrà un ruolo di peso per lo sviluppo della ricerca di base e applicata, in Italia e all’estero: per esempio nei progetti legati alla fisica dei materiali, alle nanotecnologie, alle scienze ambientali e alla modellazione di complessi organismi biologici come la rappresentazione della corteccia celebrale.

Nel ranking mondiale dei supercomputer si attesta al 7° posto su 500. A livello europeo è invece 2° – alle spalle del SuperMuc, altra architettura “made in Ibm” – mentre in Italia rappresenta il vertice dei sistemi di supercalcolo.

Per il Paese si tratta di un primato e di un indubbio passo in avanti nella capacità di fornire alla comunità scientifica e tecnologica, nazionale e internazionale, le elevate performance computazionali di cui necessita la ricerca massiva e su ampia scala.

Il Fermi avrà un ruolo abilitante per i settori strategici della ricerca di base e applicata: per esempio nella fisica dei materiali, nelle nanotecnologie, nelle scienze ambientali e nella modellazione di complessi organismi biologici come la rappresentazione della corteccia celebrale.

Acquistato grazie al supporto del Miur, il Fermi consentirà al Cineca di rappresentare l’Italia nel Prace (l’infrastruttura europea per il supercalcolo) e di sostenerne quindi i progetti. I primi, sulla base dei ­bandi oggi in fase di presentazione, saranno attivati nella primavera del 2013.

I fondi della Commissione europea per il Prace ammontano a 70 milioni di euro, cifra che si aggiunge agli oltre 60 messi in campo dal consorzio internazionale.

Con un’architettura di 10 Bgq Frame, il Fermi si compone di 10.240 sockets PowerA2, con 1.6GHz di frequenza, ciascuno con 16 core, per un totale di 163.840 computing core e una peak performance di sistema di 2,1 PFlops. Ogni processore è dotato di 16Gbyte di Ram (1GByte per core).

A completare l’installazione c’è un sottosistema di I/O storage altamente performante con una capacità nell’ordine dei 3Pbyte e una bandwidth di circa 100 GByte/s.

Per consentire al data center bolognese di ospitare il Blue Gene/Q particolare attenzione è stata data alla progettazione dell’infrastruttura di raffreddamento combinando liquido e aria. Tenendo conto dell’alto livello dei Flops per Watt del sistema si ha come risultato un PUE di 1.15., misura estremamente efficace.

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