L'INDAGINE

Cloud, la performance conta più dei costi

Secondo uno studio di DataCore, gli amministratori IT sono più preoccupati delle prestazioni che degli investimenti necessari alla virtualizzazione dei dati

Pubblicato il 07 Mag 2012

P.A.

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Quando si trovano a fronteggiare l’impatto dello storage sui progetti di virtualizzazione, quest’anno gli amministratori IT sono più preoccupati dai problemi di prestazioni che dai costi di quanto non lo fossero l’anno scorso. Lo rivela la "2012 State of the Private Cloud Survey" realizzata da DataCore Software, fornitore specializzato in software per la virtualizzazione dello storage.

La ricerca di DataCore, che ha coinvolto 289 amministratori IT di tutto il mondo, evidenzia che il 63% del campine rispetto al 36% del 2011, considera i downtime del sistema e le ridotte prestazioni applicative come i principali problemi correlati alla virtualizzazione dello storage. Gli amministratori IT ritengono comunque che la crescita dei costi dello storage sia un problema presente nei progetti di virtualizzazione, ma in generale non lo considerano tra quelli più rilevanti: solo poco più della metà (51%) descrive i crescenti costi per lo storage come uno dei problemi principali (in calo rispetto al 66% del 2011).

Anche se rispetto a un anno fa la crescita dei costi per lo storage viene considerata meno importante, gli investimenti legati all’archiviazione dei dati continuano a costituire una porzione significativa dei budget di virtualizzazione, con il 44% degli intervistati che sostiene che i costi per lo storage rappresentano più di un quarto del loro budget complessivo per la virtualizzazione. Molte aziende stanno allocando più risorse per lo storage: il 37% di quelle interpellate sostiene di avere aumentato il budget per lo storage rispetto allo scorso anno, mentre solo il 13 per cento afferma di averlo ridotto.

Più di un intervistato su tre (il 34%) ammette di avere sottostimato l’impatto che la virtualizzazione di server e desktop avrebbe avuto sui costi per lo storage. Tra chi implementa una cloud privata, questa cifra scende a uno su quattro (28%). Per le aziende che hanno adottato la virtualizzazione di server e desktop, investire più denaro in storage non riduce i problemi di prestazioni. Nonostante in media si registri un incremento nei budget di storage, sono aumentate le aziende che nel 2012 segnalano problemi di prestazioni, colli di bottiglia, downtime e continuità operativa riferite ai sistemi di memorizzazione dei dati.

Il 32% ha segnalato che quest’anno l’infrastruttura di storage ha rallentato le prestazioni applicative (nel 2011 questa cifra si era fermata al 26%), mentre un altro 32% ha affermato di avere affrontato dei downtime causati da problemi legati allo storage (lo scorso anno solo il 9% delle aziende aveva detto che la virtualizzazione aveva ridotto la disponibilità delle applicazioni) e un 23% ha sostenuto che garantire la continuità operativa è diventato più complicato.

L’80% delle aziende ha affermato di avere virtualizzato oltre il 50% dei server, mentre lo scorso anno erano solamente il 64%. Meno del 5% ha dichiarato di non avere virtualizzato alcun server, rispetto al 9% di aziende registrato un anno fa.

Quasi due terzi degli intervistati (il 65%) ha rivelato di non essere in grado di gestire le proprie risorse di storage in un unico pool logico di storage (in crescita rispetto al 61% dello scorso anno). Un intervistato su due utilizza ancora software di virtualizzazione che non è in grado di controllare dispositivi di storage diversi. Tra coloro che utilizzano cloud private, meno di un terzo degli intervistati (il 32%) afferma di non avere iniziato a utilizzare tecnologie per la virtualizzazione dello storage all’interno del proprio ambiente di cloud privata.

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